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Leonardo, Raffaello e Dante, così li celebravano 100 anni fa

ROMA - Leonardo da Vinci genio da copertina, celebrato come "il precursore dell'aviazione" da La tribuna illustrata. O involontario testimonial della gomma Pirelli, "La miglior gomma da disegno". E poi il Lucifero rosso fuoco di Alberto Martini o la cartolina di Ezio Anichini che brucia tra le fiamme dell'Inferno dantesco. E ancora la Testa di fanciulla di De Chirico, che, come molti in quegli anni, usava Raffaello, tornato di moda, come fonte figurativa e culturale per rifondare una nuova estetica. Così, ormai un secolo fa, l'Italia celebrava uno dopo l'altro gli anniversari dei suoi più grandi geni, il Maestro della Gioconda, l'urbinate tanto caro ai Papi e il Sommo poeta, in un trionfo di appuntamenti, opere e pubblicazioni, oggi raccolte dall'Accademia Nazionale dei Lincei nella mostra "Il Trittico del Centenario. Leonardo 1919 Raffaello 1920 Dante 1921", dal 16 giugno e fino al 13 gennaio 2022 a Villa Farnesina.

Un vero salto indietro nel tempo, a cura di Roberto Antonelli, Virginia Lapenta e Guicciardo Sassoli de' Bianchi Strozzi, che, come ricordano il presidente e il presidente emerito dei Lincei Giorgio Parisi e Alberto Quadrio Curzio, segna una nuova tappa nelle più ampie celebrazioni che l'Accademia dedica ai 500 anni della scomparsa dei due pittori e dei 700 per Dante con il progetto "Trittico dell'ingegno italiano". "Un'occasione mai celebrata unitariamente finora - dice il coordinatore Roberto Antonelli - e che oggi prendiamo come segnale per una nuova ripartenza dell'Accademia e dell'Italia". Un po' come in quegli anni, nel primo dopoguerra, quando il Paese ripartiva proprio festeggiando i suoi tre Maestri: Leonardo (1919), Raffaello (1920) e Dante (1921). La mostra, con "materiali rari e inattesi - dice Antonelli - assicura per la prima volta una prospettiva storica alle celebrazioni e rappresenta il punto di passaggio tra ieri e oggi". Una carrellata sul gusto e l'estetica del tempo, tra riviste, oggetti e libri d'epoca, opere dei protagonisti dell'arte del Novecento (provenienti da collezioni private) oltre cartoline disegnate da Ezio Anichini in vista del centenario dantesco del 1921.

Dopo il prologo con i bozzetti della storia-omaggio a Raffaello "Zio Paperone e la pietra dell'oltreblù" della Panini Comics in collaborazione con l'Accademia Nazionale dei Lincei, la mostra apre con Leonardo, le sue innumerevoli invenzioni e gli studi sul corpo umano che diventano ispirazione perfetta per l'industria e l'arte nel pieno delle avanguardie e del futurismo. La sezione su Raffaello accosta la lettura più "popolare" come le cartoline Liebig e gli articoli sui suoi amori o l'uso delle sue creazioni per pubblicità di sigarette o di prodotti per l'infanzia, allo studio dell'arte rinascimentale di artisti come De Chirico, Severini, i futuri novecentisti Achille Funi e Mario Sironi. Infine, i 600 anni dalla morte di Dante corrono tra copertine di libri e riviste, ma anche opere di artisti contemporanei quali Adolfo Wildt o Carlo Carrà che ne fanno l'emblema dell'identità italiana e vate della grandezza nazionale. E proprio con Dante i Lincei proseguiranno nei prossimi mesi il Trittico dell'Ingegno Italiano con le mostre La Biblioteca di Dante (7 ottobre 2021-16 gennaio 2022), La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media (25 marzo 2022-25 giugno 2022) e Con gli occhi di Dante. L'Italia artistica nell'età della Commedia (25 marzo 2022 - 25 giugno 2022). "Le celebrazioni dei 700 anni dalla sua morte, festeggiati in tutta Italia - commenta il ministro della cultura Dario Franceschini - sono diventati un momento di orgoglio nazionale e si incrociano con la voglia che ha il Paese di ripartire, di uscire dalla pandemia, di riavvicinarsi alla cultura, di avere l'Italia come l'abbiamo conosciuta nel tempo".

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