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Fano, nuova vita alla Federiciana nel segno di Cucinella

FANO - Uno scrigno trasparente che accoglie e custodisce quattro livelli, più uno interrato per il caveau dei volumi da preservare, e una terrazza panoramica che apre su ampie quinte visive. E' il progetto di Mario Cucinella per l'ampliamento a Fano della celeberrima Biblioteca Federiciana, per la quale il comune insieme con la fondazione Montanari ha avviato da tempo un ambizioso progetto di recupero. L'ultimo intervento risale a dieci anni fa con la costruzione e l'allestimento della biblioteca contemporanea multimediale Media Montanari. Oggi, spiega Corrado Arturo Montanari presidente della omonima fondazione, si intende procedere "all'ulteriore ampliamento e alla riqualificazione dell'intero sistema bibliotecario della città di Fano a partire della progettazione della nuova Biblioteca federiciana che rappresenterà , grazie all'avanguardia architettonica, un investimento sul futuro della cultura del libro e della lettura". La Fondazione, sottolinea il mecenate, ha commissionato a propria cura e proprie spese allo studio Cucinella un progetto cantierabile "che possa essere realizzato anche a stralci dall'amministrazione comunale". Un progetto, fa notare il sindaco di Fano Massimo Seri, che ha l'obiettivo di rendere la città marchigiana "una realtà aperta, curiosa, inclusiva, europea, capace di vivere la propria storia, anticipando il futuro, interpretandone i segni".
    Il progetto di recupero dell'edificio antico della Biblioteca Federiciana, adiacente la barocca Chiesa di San Pietro in Valle, è finalizzato al riordino delle sue funzioni preesistenti, attraverso la riorganizzazione degli uffici e dei volumi raccolti sin dalla seconda metà del '600, dall'abate Domenico Federici, panegirista, poeta cesareo e bibliofilo che dopo una intensa vita di diplomatico alla Corte di Vienna entrò a far parte nel 1681 della Congregazione dei Filippini, nella sede di Fano, alla quale poi lasciò in eredità tutta la sua collezione di libri a patto che la si tenesse aperta al pubblico "almeno per un'ora al giorno". L'ampliamento si inserisce invece nel vuoto creato dalla demolizione di un edificio moderno preesistente e segna il passo tra la Fano storica e quella moderna. L'architettura interna del nuovo edificio si snoda attraverso terrazze interne a sbalzo, sospese e lievemente sfalsate, dal livello primo, che accoglie anche uno spazio eventi, fino al quarto, per culminare in copertura con una terrazza panoramica con vista sul mare. Spazi dedicati alla lettura sono ricavati anche sulle terrazze, dove l'architettura interna entra in relazione con il paesaggio fino all'azzurro del mare.
    Il progetto di allestimento del verde, fil rouge tra i vari livelli e le terrazze, è pensato come spazio pubblico in continuità con l'area verde esterna preesistente al nuovo ampliamento, e vede il suo incipit nel giardino d'inverno al piano terra. Un lavoro, sottolineano gli architetti, che è stato accompagnato anche da un attento studio del clima. "L'ottimizzazione dell'esposizione della facciata principale del nuovo volume, verso nord-ovest, per proteggersi dalla radiazione solare diretta - fanno notare- darà vita a un'illuminazione naturale ottimale, a beneficio di un maggior comfort visivo negli spazi di lettura, di un ridotto utilizzo dell'illuminazione artificiale e di una efficiente ventilazione naturale che sfrutta le brezze provenienti da nord in estate e durante le mezze stagioni". 
   

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