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Vacanze in Italia ambite da popolazione grande come Europa

ROMA - L'esordio di un'estate condizionata dalla pandemia ha motivato ancora di più i viaggiatori che non sembrano intenzionati a rinunciare alle vacanze anche grazie all'apertura delle frontiere regionali e alla ripresa di alcuni voli interni ed internazionali. L'Italia non spaventa e anzi viene considerata come un Paese covid free, iper monitorato e rassicurante stando al monitoraggio social di Enit- Agenzia Nazionale del Turismo. A fine maggio si contano oltre 753.700 citazioni sul viaggio in Italia, di cui 50mila comparse sul web e 703.700 dai social, che hanno prodotto 207 milioni d' interazioni. Le ricerche web sul turismo in Italia producono oltre 300 milioni di visualizzazioni, un numero enorme pari all'intera popolazione europea. Le grandi città d'arte, Roma, Venezia e Milano rilevano il maggior volume di citazioni.
    Sentiment positivo con in testa il Duomo di Milano e la città di Pisa. L'Italia turistica, proprio per il suo primato come destinazione delle vacanze, risente dell calo delle presenze straniere.
    Dall'inizio del 2020 alla fine di aprile il volume degli arrivi aeroportuali in Italia è diminuito del -64,5% rispetto al primo quadrimestre 2019. Al 4 giugno, l'analisi delle prenotazioni aeroportuali estive, da giugno ad agosto, in confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, mostra nuovamente una caduta delle prenotazioni sia in Italia che negli altri Paesi analizzati: circa 235mila prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per l'Italia, poco meno di 231mila per la Spagna e poco più di 193mila per la Francia. Pertanto, si rileva come l'Italia pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso realizza anche il calo più profondo -87,1% rispetto al -86,5% della Francia e al -84,5% della Spagna.
    L'Italia che riparte punta al recupero dei 65 miliardi di euro previsti in perdita dagli scenari attuali, dove ripresa maggiore è attesa per il mercato interno. Rispetto al periodo maggio- ottobre i cali più evidenti nelle prenotazioni sono quelli dai mercati long-haul: Giappone (-80,9%), Brasile (-74,4%), Sud Corea (-72,9%) come gli Usa e, infine, Australia (-70,2%) frenati dalla prospettiva di una riapertura ritardata dei voli.
    Nel monitoraggio settimanale sull'Italia, alla 11/a settimana di osservazione sull'andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, si osserva ancora una stabilità delle perdite che ci si auspica freni già nei risultati del prossimo bollettino. Si stabilizza la diminuzione delle prenotazioni dall'1 giugno al 12 luglio pari al -91,4%, dovuta al calo della Cina del -99,4% ma diffusa anche a tutti gli altri mercati di origine, sebbene minore nei flussi dalla Francia (-86,6%) e dai Paesi Bassi (-84,6%).
    L'Unione Europea, dal canto suo, sta mettendo in campo manovre per un approccio coordinato al turismo con misure socio-economiche, insieme ai dossier dettagliati e ai webinar del ciclo Turismo per promuovere l'Italia organizzati con il Mibact. (ANSA).
   

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