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Meraviglia arte rupestre, viaggio alle origini

BRESCIA - Mammut, cavalli, figure umane stilizzate, archi e frecce per scene di caccia e riti d'iniziazione: l'arte rupestre è una delle più antiche forme culturali, da ammirare nelle grotte e nelle caverne di tutto il mondo, dalla Francia all'Italia, dall'India all'Argentina. Oltre 200 siti, molti dei quali patrimonio dell'Umanità e visitabili, sono custoditi nel vecchio continente che ospita da solo la metà dei complessivi luoghi d'arte rupestre preistorica mondiale.
    Ecco 8 luoghi aperti al pubblico per pochi visitatori al giorno e a orari ben definiti, dove ammirare i disegni e le incisioni artistiche in un viaggio alle origini dell'uomo.

    Lascaux. Ribattezzata "la Cappella Sistina della preistoria" la grotta fu scoperta per caso 80 anni fa da un gruppo di giovani vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Oggi è il più importante sito d'arte rupestre di Francia, un tempio della preistoria, inserita dall'Unesco tra i beni dell'Umanità. Nel 1963 la grotta è stata chiusa al pubblico per preservarne i tesori ed è stata realizzata una riproduzione identica all'originale per consentire ai visitatori di ammirare il capolavoro artistico che ospita. Tra le tante figure rupestri spiccano una sagoma antropomorfa e l'immagine di un bisonte lungo più di 5 metri, la più grande figura animale dell'arte preistorica. Info: lascaux.fr

Altamira. Patrimonio dell'Unesco dal 1985 le grotte d'arte rupestre di Altamira a Santillana, nel nordovest della Spagna, sono state scoperte nel 1879 ma ufficialmente nel 1902, le prime in assoluto a raccontare l'arte preistorica. Famosa è la scena dei 21 bisonti dipinti in rilievo sul soffitto; ispirarono artisti di tutto il mondo, tra cui il pittore Pablo Picasso. I disegni, che risalgono a circa 14mila anni fa, rappresentano bisonti, cervi, cinghiali e cavalli, realizzati con una tinta ocra e profilata di nero. Anche in questo caso per garantire la conservazione delle incisioni, la struttura e i dipinti sono stati riprodotti in una grotta identica nel museo di Altamira.    Info: museodealtamira.mcu.es

Valcamonica. E' il primo sito italiano inserito nel 1979 tra i beni dell'Umanità dall'Unesco: si tratta di 140mila simboli e figure incise nella roccia della Valle Camonica, nella Lombardia orientale. Qui, su un'area di 70 chilometri, si trova una delle più grandi collezioni di incisioni rupestri al mondo con disegni legati all'agricoltura, alla navigazione, alla guerra, alla caccia e persino alla magia con figure geometriche simboliche.
    Per valorizzare il complesso d'arte rupestre sono stati costituiti 8 parchi archeologici nazionali - da Toline al Passo del Tonale - e un museo della preistoria ospitato nell'antico edificio di Villa Agostani nel centro storico di Capo di Ponte, in provincia di Brescia. Info: vallecamonicaunesco.it

Cueva de las Manos. Lungo il rio Pinturas in Patagonia, nei pressi del Perito Moreno argentino, si trova la grotta delle mani, caratterizzata da disegni di impronte di mani anche a sei dita risalenti a quasi 10mila anni fa. All'interno del sito ci sono anche raffigurazioni di animali sudamericani - i guanachi - e di struzzi oltre a disegni astratti. La grotta, che è stata inserita tra i beni dell'Umanità nel 1999, si trova nel nordovest della provincia di Santa Cruz, in una zona archeologica facilmente visitabile ma sempre con una guida, da contattare sul sito: cuevadelasmanos.org

Bhimbetka. E' un sito archeologico patrimonio dell'Unesco che si trova all'interno di una foresta di alberi di teak, a una quarantina di chilometri da Bhopal, nello Stato indiano del Madhya Pradesh. Qui si possono ammirare 760 rifugi rupestri, di cui circa 500 con pitture preistoriche risalenti a 30mila anni fa. Rappresentano scene di caccia e riti di iniziazione con figure umane e animali vari; le figure geometriche, invece, risalgono al Medioevo. Tra le rocce più famose spicca quella di un bisonte rosso intento ad attaccare una figura stilizzata, visibile solo quando la luce solare lo consente; ecco perché è necessario pianificare bene la visita con una guida; info: mptourism.com

Chauvet. E' uno dei siti d'arte rupestre preistorica più famosi al mondo, scoperto nel 1994 dall'archeologo Jean-Marie Chauvet nella regione francese dell'Ardeche, vicino al Pont-d'Arc. La grotta, patrimonio dell'Umanità, ospita dipinti di arte rupestre realizzati circa 37mila anni fa, raffiguranti scene di caccia con numerosi animali. Tra queste spicca una pittura paleolitica disegnata in carbone nero, rinvenuta nella Salle du Fond, la zona più profonda della caverna. Per tutelare l'integrità del sito e offrire al pubblico la possibilità di visitare questo luogo speciale, nel 2015 a Vallon-Pont-d'Arc è stata aperta davanti all'originale una riproduzione perfetta della grotta, ricostruita con sofisticate tecniche computerizzate. Info: https://archeologie.culture.fr

Magura. E' una collina nel nordovest della Bulgaria che racchiude una delle grotte carsiche più grandi del Paese, con numerose gallerie che si sviluppano per oltre due chilometri. Aperta al pubblico sin dal 1961, una delle gallerie ospita incisioni e graffiti attribuiti al neolitico, all'età del rame e del bronzo, realizzati con guano di pipistrello e con gli strati di pittura sovrapposti che appartengono ai diversi periodi storici. I disegni raffigurano scene di caccia, di danza e una grande varietà di animali, di soli e di stelle; in una sala laterale, quella del Sole, è presente la raffigurazione di un calendario annuale dell'età del rame. Per visitare la grotta - tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30 - bisogna raggiungere la zona ovest dei monti Balcani all'interno della collina di Rabiša. Info: muzeibelogradchik.com

Kakadu. A Jabiru, all'interno del più grande parco nazionale d'Australia, nel Territorio del Nord, si trovano quasi 5mila siti d'arte rupestre aborigeni, nascosti tra scarpate rocciose, fiumi e paludi inospitali. Tra i siti più famosi ci sono quelli di Ubirr con incisioni di epoche varie; di Nanguluwur con disegni d'epoca preistorica e, a sud, per 1 chilometro e mezzo, quelli di Nourlangie o Burrungkuy, famosi per le pitture di Namarrgom, l'uomo fulmine. Sulle pareti rocciose si possono ammirare incisioni che dimostrano come vivevano gli aborigeni locali nelle varie epoche. Info: https://northernterritory.com 

   

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