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A Bologna il 1980 di sangue rivive in un'installazione

BOLOGNA - L'installazione 'Clash city rockers' è il lavoro primo classificato della call 'pubbliCITTÀ_lost&found', sul tema dei 40 anni dal 1980, per la costruzione di una memoria collettiva, promosso a Bologna dall'associazione Serendipippo nell'ambito di Art City.
    La giuria (Cinzia Venturoli e Fabiola Naldi (Unibo), Lorenzo Balbi (Mambo), Roberta Caldana (Tper), Etta Polico (Serendippo) e Ivano Ruscelli (Fondazione Rusconi), ha selezionato sei esposizioni tra quelle pervenute che dal 19 al 31 gennaio saranno visibili sulle pensiline Tper delle Linee 27-28 e 37, oltre a spazi interni pubblici e privati, e due performance che verranno realizzate durante la prossima primavera. Tra i fatti cruciali del 1980, hanno rilevato i giurati, spicca la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto, perché è tra gli episodi che più è rimasto nella memoria. In un anno che ha visto anche la crisi Fiat, la chiusura della Borsa a Milano, la svalutazione della lira, la strage di Ustica, il terrorismo, le infiltrazioni mafiose e massoniche nello stato, il terremoto dell'Irpinia, la nascita di Legambiente, l'entrata in funzione del Servizio Sanitario Nazionale, la presentazione del progetto di legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale.
    Letizia Calori ha realizzato una playlist del concerto dei Clash in piazza Maggiore dell'1 giugno 1980, che si può scaricare attraverso un serie di Qr code applicati in vari luoghi cittadini. 'Est ovest', di Beatrice Caruso, seconda classificata, è una installazione video e audio che riflette sulle testimonianze materiali della strage, con il contrasto tra i due orologi della facciata della stazione: quello est fermo all'ora della strage, l'ovest che segna regolarmente l'ora.
    (ANSA).
   

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