Martedì 30 Aprile 2024

'Cabine d'artista', migrazioni, civiltà e ambiente

Alberto Timossi Frontemare, 2019 PVC 5 elementi dimensioni ambiente foto di Paolo Darra - © ANSA
Luca Padroni Paradiso perduto, 2019 carboncino su carta dimensioni ambiente foto di Paolo Darra - © ANSA
Giovanni Cimatti Emersione 19, 2019 frammenti di barriera corallina tropicale, terracotta alleggerita policroma installazione, dimensioni ambiente foto di Paolo Darra - © ANSA
Donatella Spaziani La libertà, 2019 - © ANSA
Anna Aloisa Mileto Brandelli fluttuanti, 2019 ceramica, engobbi, paper clay, oro zecchino, lustro oro installazione, dimensioni ambiente - © ANSA
Cinzia Beccaceci Primo piano, 2019 acrilico, carboncino e gesso su tela cm 45x35 - © ANSA
Oreste Casalini Sono solo le ombre, 2019 sabbia, pigmenti, resina e acqua su EPS cm 400x200x10 - © ANSA

OSTIA - Andrea Aquilanti, Paolo Assenza, Carlo Cecchi, Giovanni Cimatti, Felice Levini, Marie Mathiesen, Anna Mileto, Gianfranco Notargiacomo, Donatella Spaziani, Alberto Timossi, Claudio Vagnoni, Edoardo Zucchi: sono soltanto alcune delle 'firme' protagoniste della mostra 'Cabine d'artista - Abbi cura', a cura di Paola Pallotta e promossa da SBA - Sporting Beach Arte, ospitata dal 20 ottobre al 3 novembre nello Sporting Beach, uno degli stabilimenti storici del litorale romano, a Ostia.

Quaranta artisti italiani e stranieri compongono un insieme eterogeneo per provenienza, curriculum, fama, metodologie e tecniche, tutti invitati a presentare un lavoro all'interno dello spazio di una cabina dello stabilimento balneare che abbia come tema fondante l'"avere cura" del patrimonio umano, culturale e materiale che siamo e che abbiamo il dovere di trasmettere al futuro. Pittura, disegno, ceramica, video, fotografia e installazioni dialogano nell'orizzonte ideale del mare e dei temi da esso generati, le migrazioni e le civiltà, gli scambi, i naufragi e i salvataggi, ma anche l'inquinamento, l'erosione, i danni e gli oltraggi all'ambiente.

"Allestire e poi abitare uno spazio comune - dice la curatrice Paola Pallotta - in questa epoca liquida , post-moderna, post-ideologica e dunque post-tutto, credo debba avere precisamente il senso di una nuova interpretazione della comunità, allo scopo di riattualizzarla in un nuovo agire ragionevole, nella vita privata come in quella pubblica, assumendo in questo modo valenza sociale. Così l'arte, dovendo ancora occuparsi delle questioni fondanti l'esistenza umana, è la condizione originaria del comprendere stesso, l'orizzonte comune in cui poniamo questioni aperte, il luogo stesso della conoscenza. E gli artisti, attraverso la funzione anche politica (dal greco polis, inteso qui come attività di cittadinanza) delle loro azioni, definiscono il senso del nostro vivere le relazioni umane, nella loro effettualità di rapporto tra individuo e mondo, tra senso e sentimento, agendo azioni di contrasto e di cura, parola che ha il dono di combattere avversità e dimenticanza".
   

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