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Scatti di Sassi e collettiva Visionari

(ANSA) - PALERMO, 23 SET - Il centro internazionale di fotografia di Palermo, diretto da Letizia Battaglia, presenta per l'autunno 2019, due mostre che in contemporanea coinvolgeranno i suoi spazi: "Non puoi avere tutti i colori del mondo", personale dell'artista romano Corrado Sassi, e Visionari, collettiva dei fotografi Mario Cusimano, Claudio Laureti, Eleonora Orlando, Rori Palazzo e Nerira Toci.
    Entrambe le mostre s'inaugurano mercoledì 25 settembre alle ore 18.30 e proseguono fino al 3 novembre.
    Non puoi avere tutti i colori del mondo, presenta una selezione di lavori provenienti da due diversi progetti di Sassi che raccontano un ventennio della sua attività artistica.
    Per l'occasione, Sassi ha scelto alcune immagini tratte dalla serie Snap, progetto avviato nel 1999 e che racconta l'approccio personale dell'artista alla street photography, iniziato con l'amore spassionato per i grandi fotografi come Bresson, Frank, Brassai, Eggelston, Ghirri, Giacomelli, Letizia Battaglia, Koudelka. Gli altri lavori sono invece parte del progetto Artviewers-Reflections con il quale il fotografo documenta da oltre dieci anni il panorama artistico contemporaneo, nazionale e internazionale fotografando il pubblico delle fiere d'arte. In contemporanea s'inaugura anche Visionari, la collettiva che vede protagonisti cinque fotografi mai prima d'ora riuniti in dialogo espositivo: Mario Cusimano, Claudio Laureti, Eleonora Orlando, Rori Palazzo e Nerina Toci. Cusimano, costruisce dei set narrativi per le sue fotografie di genere concettuale, mettendo in scena sentimenti come le paure, la solitudine, la malinconia descritte in immagini che spaziano tra il reale e l'onirico.
    Laureti coglie attimi di vita rubati in strada. La ricerca di Orlando, confluita nella serie fotografica Overlaps, sovrappone immagini ed epoche della sua vita, il passato e il presente. I am you di Palazzo è la prima serie di un nuovo lavoro fotografico in cui l'artista indaga il mondo degli adolescenti, quell'età di transizione in cui ogni giorno si cambia, sia nel corpo che nell'anima, e in cui tante cose accadono per la prima volta. E infine Toci, sceglie l'immagine come mezzo espressivo per non abitare più nella parola, raccontando le inquietudini come forma temporale ed emotiva di soggetti con cui instaura un rapporto di empatia, in luoghi che mostrano un vissuto in rigide geometrie, scrutando anche il mondo fiabesco. (ANSA).
   

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