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Al Guggenheim un Basquiat 'politico'

NEW YORK - La polizia uccide un nero, colpevole di aver taggato la parete di una stazione della metropolitana nell'East Village. Un quadro di Jean-Michel Basquiat del 1983, "Defacement", rende omaggio a Michael Stewart, il giovane artista afroamericano al centro del fatto di cronaca. "Avrei potuto essere io", disse Basquiat all'epoca, visibilmente scosso dal destino di Stewart, praticamente coetaneo. Dipinto su una parete dello studio di Keith Haring, "La Morte di Michael Stewart" non doveva essere visto in pubblico o entrare sul mercato. Fino al 6 novembre e' in mostra al Guggenheim accanto a una ventina di altre opere di artisti contemporanei e a documenti dell'epoca legati alla stessa vicenda. La mostra ha vari obiettivi: esplorarne l'identita' nera di Basquiat, la sua militanza contro la brutalita' della polizia e i tentativi di creare una nuova estetica, un linguaggio che esprimesse l'empowerment ad esempio adattando il simbolo della corona per la canonizzazione di personaggi della storia nera.
   

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