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Castello Cordovado, il labirinto di rose

 Entrato nel circuito dei Grandi Giardini Italiani nel 2018, il Castello di Cordovado, in provincia di Pordenone, con il suo parco di alberi e piante secolari e il suo prezioso labirinto, a forma di sole, di rose damascene, riapre le sue porte a maggio, per farci ritrovare l'armonia attraverso le rose.
    Tutto all'insegna "della bellezza ma anche della conoscenza" come spiega all'ANSA Benedetta Piccolomini, creatrice del labirinto, inaugurato nel 2015, e delle iniziative al Castello, con l'aiuto dei fratelli che abitano nell'antica nobile dimora di famiglia. In attesa dell'omaggio alle rose del 2020, una festa speciale che si celebra al Castello ogni due anni, anche il 2019 sarà ricco di eventi per cinque lunghi fine settimana a partire dal giovedì, dal 1 maggio al 2 giugno. Sarà possibile camminare immersi nel profumo, nell'energia e nel colore delle 2 mila rose damascene oleolifere del labirinto che sarà anche lo speciale scenario di letture di poesie tra cui quelle di Luigi Natale e di diverse lezioni di yoga e meditazioni sonore con Nicola Artico. Si potranno fare pic-nic in giardino e andare alla scoperta di musicisti, scrittori e artisti come Vincenzo Pezzella e il suo romanzo 'La donna di tutte le vite, Elena Casagrande e Giorgia Favero del periodico filosofico 'La Chiave di Sophia' o Giulia Pivetta e 'Le figlie dei fiori: un viaggio nel mondo della moda degli anni '70'. Nel parco sono esposte le opere in vetro di Andrea Penzo. "Mi piace che ci sia anche qualcosa di culturale, non la solita fiera da giardino dove si trova la piantina. Ci sono tante persone meravigliose e tanti giovani tra i protagonisti degli incontri, che si impegnano e hanno fiducia, che vorrei fossero conosciuti il più possibile" spiega Benedetta Piccolomini che per molti anni ha disegnato e realizzato giardini e ha reso il parco della sua famiglia nel Castello di Cordovado un luogo che vive.
    L'ispirazione a creare il labirinto di rose - seguendo i principi dell'agricoltura biodinamica di Rudolph Steiner, fondatore dell'antroposofia - è venuta a Benedetta Piccolomini dopo una conferenza sulla 'Fenomenologia della rosa secondo Goethe'. "La forma della rosa perfetta a cinque petali veniva accostata alla figura dell'Uomo disegnato da Leonardo da Vinci all'interno di un cerchio, toccato in cinque punti. Entrambe le forme venivano considerate simboli di una perfetta armonia tra cielo e terra. Dunque, la rosa non ha solo una funzione estetica ma è portatrice di armonia" racconta. E seguendo questa strada la Piccolomini ha pensato al labirinto "come luogo in cui camminare a lungo immersi nel profumo delle rose per ritrovare se stessi e perdere un po' il peso dei problemi che ci assillano. Lo ho immaginato come un sole che attira nel suo centro e sparge intorno a se il profumo con i suoi raggi e tu ti senti più tranquillo e sereno" racconta mentre prepara i bigliettini per la caccia al tesoro botanica per bambini. Un'impresa felice di cui "mi auguro resti qualcosa. Noi, negli anni Settanta ci credevamo davvero che il mondo potesse essere migliore. Poi tutti i sogni sono andati in fumo. Ma se si può creare bellezza lo facciamo volentieri. I giovani sono più concreti, ma vedo in tanti ragazzi il desiderio di ritrovare le proprie radici" dice la Piccolomini. Per saperne di più www.castellodicordovado.com.
   

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