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Capolavori macchiaioli da raccolte lombarde

MILANO - L'evoluzione stilistica del movimento macchiaiolo attraverso le opere più significative di maestri quali Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giuseppe Abbati, Nino Costa, Odoardo Borrani (e altri ancora) è al centro di una grande mostra allestita dal 20 ottobre al 25 febbraio negli spazi della GamManzoni a Milano. Esposti 35 capolavori che insieme documentano la fortuna della Macchia, considerata la rivoluzione pittorica dell''800 italiano, nelle collezioni private lombarde. L'importante rassegna, dal titolo 'I Macchiaioli. Capolavori da collezioni lombarde', è stata realizzata con il patrocinio del comune di Milano, Città Metropolitana, Regione Lombardia e Commissione Europea.

A curarla Francesco Luigi Maspes ed Enzo Savoia, che hanno messo a punto una selezione di opere di indiscussi maestri, divenuti in breve tempo portavoce di un nuovo modo di sentire la pittura, capace di cogliere il senso del vero, in contrapposizione allo spirito accademico imperante nella cultura italiana del tempo. Dalle sale del caffè Michelangelo, a Firenze, i Macchiaioli, il cui nome deriva dall'ironica definizione data loro dai pittori accademici in occasione della Promotrice fiorentina del 1861, si riconoscevano infatti attorno a una pittura di 'impressione' attuata per mezzo di macchie di colore. Fu solo più tardi che, grazie alla frequentazione dell'ambiente artistico parigino, il movimento virò verso nuovi valori pittorici fondati sul rapporto dei colori e sui volumi costruiti tramite i contrasti di luce e di ombre.

Il percorso espositivo, oltre ad analizzare l'evoluzione stilistica di un movimento fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana, offrirà al pubblico anche un'indagine su come la scuola toscana venne recepita dai collezionisti lombardi, che acquisirono nelle loro raccolte opere capitali, espressione più alta della Macchia. Ecco dunque in mostra a Milano alcuni capisaldi come 'Educazione al lavoro', 'Lettura romantica' e 'Due bambine che fanno le signore' del forlivese Silvestro Lega, 'L'analfabeta' di Odoardo Borrani, 'Settignano', 'A riposo a Riomaggiore', 'Una mattina sull'Arno' o 'La Via del Fuoco' di Telemaco Signorini.

Bellissimo il dipinto dal titolo 'Silvestro Lega che dipinge sugli scogli' di Giovanni Fattori, di cui è presente anche 'Accomodatori di reti a Castiglioncello'. E sempre un'immagine della costa livornese che tanto suggestionò i Macchiaioli, facendone di fatto il loro buen retiro, è la tela di Giuseppe Abbati, 'Marina a Castiglioncello'. Accompagna la mostra un catalogo GamManzoni con un testo di Andrea Baboni, curatore del catalogo ragionato delle opere di Fattori di prossima pubblicazione e di importanti mostre macchiaiole.

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