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Torna il Festival dell'Autobiografia

di Marzia Apice

ANGHIARI (AREZZO) - Scrivere di se stessi e del proprio passaggio su questo mondo è una tentazione che probabilmente chiunque ha provato almeno una volta: nasce da qui il successo del Festival dell'Autobiografia, che torna nel borgo toscano di Anghiari (1-3 settembre) con una settima edizione ricca di suggestioni, e con un tema evocativo, il 'luogo' come destinazione fisica o rappresentazione simbolica, per esplorare tutti 'i dove della vita'. Tanti gli ospiti che interverranno, da Mauro Covacich e Alberto Rollo ad Alessandro Zaccuri e Gianumberto Accinelli, e poi Gilberto Bettinelli, Ludovica Danieli, Lucia Portis, Francesco Vidotto, Claudio Rigon, Roberto Marchesini, Alessandro Zaccuri, Fabrizio Scrivano. A chiudere questa full immersion che celebra la scrittura autobiografica come specchio della memoria collettiva e personale sarà invece Paola Gassman, con il libro autobiografico Una grande famiglia dietro le spalle (Marsilio, 2007).

"Chiunque sappia leggere e scrivere è tentato di mettere nero su bianco emozioni e fatti della propria vita. E' una necessità vitale, a 20 come a 80 anni", spiega in un'intervista all'ANSA Duccio Demetrio, direttore editoriale del Festival, "quest'anno ci soffermiamo sui luoghi, perché sono da sempre protagonisti di ogni genere letterario". "Spesso i luoghi compaiono con maggiore evidenza rispetto ai tempi della vita: nelle autobiografie ritroviamo i luoghi dell'infanzia e dell'età adulta, perché è come se fossero delle bussole", commenta, "ma si può dare spazio anche ai luoghi segreti e privati, reali o immaginari, dei quali poi magari si decide di non scrivere". Nel corso del festival saranno organizzate vere e proprie maratone di scrittura, diurne (nei vicoli del borgo) o notturne (verso la collina), speciali percorsi meditativi al termine dei quali i partecipanti possono condividere con gli altri ciò che hanno scritto. Un'edizione importante, che dà l'opportunità anche di celebrare i primi 20 anni della Libera Università dell'Autobiografia, fondata da Demetrio e Saverio Tutino nel 1997 proprio ad Anghiari: "Negli anni sono passate da qui circa 1000 persone, questo borgo che rappresenta uno spazio perfetto per scrivere la propria storia", spiega, "l'università non è solo una scuola di formazione ma ormai anche un punto di riferimento per chi si occupa di questa modalità di racconto".

Tante anche le attività che legano la scrittura autobiografica ad ambiti terapeutici e sociali: "Le persone che frequentano l'università e il festival spesso vengono da momenti delicati della vita come perdite, abbandoni, grandi cambiamenti, da cui emergono fragilità esistenziali", prosegue Demetrio, aggiungendo che la "vera grande intuizione è stato aver compreso quanto scrivere di se stessi possa offrire benefici, proprio come una cura". Da qui discendono le iniziative che portano l'autobiografia negli ospedali, nei luoghi dei servizi psichiatrici, tra gli immigrati e i disabili e nelle carceri, "come il progetto portato avanti con Don Ciotti, denominato Storie senza dimora, dedicato a chi non può o non sa scrivere". E il festival dedicherà una giornata a chi è recluso con l'incontro 'In cella', in cui verrà raccontata l'esperienza di poeti e autobiografi dell'Istituto penitenziario di Milano Opera, e con Angelo Ferrarini chiamato a presentare 'Per qualche metro e un po' d'amore in più', il progetto finanziato dal crowdfunding che raccoglie 207 testi provenienti da oltre 60 carceri italiane e alcune scuole superiori. "La nostra è una vera comunità di scrittura che però non ha alcuna finalità di pubblicazione", conclude, "l'obiettivo è scoprire cosa può dare la scrittura all'uomo, facendolo diventare più forte, meno solo e più consapevole del proprio essere al mondo".

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