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Calugi (Fipe), '99% di noi divide toast e pizza senza costi'

(ANSA) - ROMA, 30 AGO - "E' certamente fuori luogo, non c'è dubbio, far pagare un quantum in più per quello che appare solo come una cortese richiesta". Lo afferma, in una lettera a Il Corriere, il direttore generale di Fipe-Confcommercio, Roberto Calugi, sulle polemiche seguite al 'taglio del toast a due euro" e in generale all'aumento dei prezzi questa estate di bar e ristoranti. "Il dibattito e le polemiche nate a valle di quei comportamenti, non rendono giustizia a quel 99% fra i 300.000 bar e ristoranti di questo Paese, che quel Toast o quella pizza ogni giorno tagliano e fanno condividere gratuitamente".
    "E' certamente vero che i listini dei menu sono stati ritoccati al rialzo, ma è altrettanto vero e certificato dall'Istat come i bar e ristoranti abbiano aumentato i prezzi rimanendo abbondantemente sotto la dinamica inflattiva nel corso degli ultimi 24 mesi. In altri termini, a fronte di materie prime, energia e altri costi crescenti, la ristorazione ha registrato aumenti inferiori, compensando con l'erosione dei margini il differenziale. Negli ultimi due anni abbiamo registrato un'inflazione media dell'intera economia del 14% (luglio 23/luglio 21), a fronte di un aumento dei prezzi nelle attività di ristorazione pari al'11%" sottolinea.
    "E' antipatico e a nostro avviso anche controproducente per l'attività dell'esercizio in questione, ma per quanto possa apparire banale scriverlo, è importante ricordare che i ristoranti, i bar, i pub, le pizzerie, sono imprese e come tali devono necessariamente fare i conti con l'ultima riga del proprio conto economico, reso enormemente più fragile nel periodo pandemico" conclude. (ANSA).
   

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