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Coldiretti, torna sulle tavole l'olio dell'antica Pompei

Dopo oltre duemila anni rinasce l'olio dell'antica Pompei, con le prime bottiglie stappate per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell'Unesco, di cui proprio l'extravergine rappresenta una componente fondamentale. Ad annunciarlo è la Coldiretti con Unaprol e Filiera Italia, nell'ambito della presentazione del logo ufficiale per la candidatura della "Cucina italiana a patrimonio immateriale dell'Umanità", promossa al Parco Archeologico a Pompei dai ministri dell'Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano. Per l'occasione è stata allestita una grande tavola nel Porticato della Palestra Grande per lo storico assaggio dell' extravergine "Pumpaiia", la prima produzione a tornare nel piatto dal 79 a.c., anno della distruzione della città romana.

Un ritorno reso possibile grazie al lavoro di recupero degli antichi uliveti, trecentocinquanta alberi di diversa epoca di impianto tornati in produzione L'olio extravergine d'oliva è una delle componenti fondamentali della Dieta Mediterranea e della cucina italiana, ricorda Coldiretti, campioni delle vendite all'estero. Il binomio enogastronomia-cultura, sottolineano i vertici di Coldiretti e Filiera Italia, Ettore Prandini e Luigi Scordamaglia, "è diventato la principale leva di attrazione turistica, strategica per il rilancio dell'economia e dell'occupazione, e la candidatura della cucina italiana a patrimonio nell'Unesco rappresenta un ulteriore riconoscimento di un legame che rappresenta ormai un asset determinante per il Paese".
   

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