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Coldiretti, parte la vendemmia con il 14% di grappoli in meno

(ANSA) - ROMA, 03 AGO - La vendemmia 2023 inizia pagando un pesante dazio agli effetti dei cambiamenti climatici che, fra maltempo e ondate di calore, hanno danneggiato i vigneti con una produzione stimata in calo di circa il 14%, ma con crolli fino al 50% nel Centro Sud, facendo segnare, per quelle aree, il peggior risultato del secolo. Sono le previsioni della Coldiretti, in occasione dell'avvio della raccolta delle uve in Italia in Sicilia nel terapanese. La produzione, sottolinea la Coldiretti, dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni della scorsa stagione, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia, insieme al 1948, al 2007 e al 2017. In Italia si attende comunque una buona qualità, ma per quanto riguarda i volumi molto dipende dall'evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane. In base alle prime proiezioni, per la conquista del primo posto come produttore mondiale di vino, si prospetta un testa a testa tra Italia e Francia, che sta facendo i conti con malattie della vite e maltempo, mentre la Spagna, dove il meteo ha anticipato la raccolta di almeno due settimane, dovrebbe restare terza con 36,5 milioni di ettolitri in calo dell'11% rispetto allo scorso anno.
    In Italia regioni importanti come Sicilia e Puglia, che rappresentano oltre 1/5 di tutto il vino nazionale, vanno verso perdite tra i filari fino al 40%, mentre in alcune zone fra Molise e Abruzzo si registra un crollo anche del 60%. Situazione difficile anche in Toscana, ma migliora spostandosi verso Nord, dove le rese sono stabili o crescono leggermente. E se in Romagna l'alluvione ha dato un duro colpo ai vigneti, in Emilia, nonostante le grandinate, la produzione resiste seguendo l'intera dorsale che da Modena, Piacenza e Parma si spinge fino all'Oltrepo Pavese e all'Astigiano. Dal Piemonte al Veneto, passando per la Lombardia, continua Coldiretti, le rese sono stabili nonostante nubifragi e grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo nelle ultime settimane, in un Nord che quest'anno dovrebbe produrre il 65% di tutto il vino nazionale.
    (ANSA).
   

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