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Senza falso Made in Italy export alimentare raddoppia a 120 mld

(ANSA) - ROMA, 10 GIU - Eliminando il mercato dei prodotti tipici italiani imitati, il cosiddetto Italian sounding, per cui il consumatore straniero è ingannato in fase di acquisto, il valore dell'export agroalimentare italiano potrebbe raddoppiare da quasi 59 a 119 miliardi di euro. E' uno dei dati che emerge dal rapporto realizzato da The European House - Ambrosetti e Ismea e presentato nella seconda giornata del settimo forum La Roadmap del futuro per il Food&Beverage organizzato a Bormio.

Nel 2022 il fenomeno complessivo dell'Italian sounding nel mondo è stato pari a 91 miliardi di euro, di cui 60 riguardano direttamente i consumatori stranieri che realmente desiderano acquistare prodotti made in Italy e sono ingannati da queste azioni di marketing. Lo studio ipotizza diversi scenari per riconquistare gli spazi occupati dalle imitazione dei prodotti tipici italiani. Tra questi, il migliore prevede l'impulso dei fondi del Pnrr "consentendo di arrivare entro 11 anni all'obiettivo prefissato di trasformare i 60 miliardi di vendite sotto le insegne dell'Italian sounding in export agroalimentare effettivo per il nostro Paese".

"E' necessario attrarre investimenti produttivi nel settore agroalimentare italiano per incrementare la capacità di assorbimento dell'Italian sounding, aumentare la consapevolezza dei consumatori stranieri sulla qualità del made in Italy e comunicarlo con efficacia - dice Benedetta Brioschi, Associate Partner e Responsabile Food&Retail, The European House - Ambrosetti - Le aziende del settore Food&Beverage devono avere la possibilità di rafforzare la competitività internazionale, magari sostenute da ambasciatori del made in Italy. Non ultima l'adozione di soluzioni che consentano la tracciabilità dei prodotti e avviare un processo di internazionalizzazione della filiera della Distribuzione Italiana". (ANSA).

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