"Mancano gli studi necessari che dicano che il consumo di carne artificiale, addizionata di ormoni, antibiotici e antimicotici necessari per farla crescere, non comporti rischi. Secondo dati Fao e Oms esistono almeno 53 potenziali pericoli per la nostra salute". Lo ha detto il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, intervenuto alla prersentazione del libro.
"La risposta alla domanda di sostenibilità non può essere quella di smantellare le attività agricole e delegare ai laboratori la produzione di quello che mangiamo", ha precisato Scordamaglia, nel puntare il dito sulla necessità di mantenere vivo il legame fra terra e produzione del cibo. II divieto allla produzione e alla vendita in Italia di carne artificiali tutela il consumatore in questo senso - ha spiegato il consigliere - lungi dallessere una battaglia di retroguardia è la giusta applicazione di un principio valido in tutta lUe, il principio di precauzione.
Quanto agli impatti secono Scordamaglia, "chi ha salutato lavvento della carne artificiale come alternativa più sostenibile dovrà ricredersi: recenti studi più accurati dicono che la produzione di carne artificiale attraverso bioreattori, potrebbe avere un impatto climalterante fino a 25 volte superiore a quello della carne naturale.
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