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Tradizione romana del Cottìo torna con "Pesce in Piazza"

Non c'è vigilia di Natale senza almeno una pietanza di pesce a tavola, a Roma e dintorni. Eppure sono molti i consumatori a dichiarare poca confidenza con i banchi del pesce: chi non sa riconoscere qualità e freschezza, chi compra solo i grandi classici, spigola e orata, chi lo consuma solo al ristorante. E in pochi, nella Capitale, hanno memoria del Cottìo, l'asta del pesce che ha caratterizzato la storia di Roma fino al 1960 e che si svolgeva l'antivigilia di Natale al Portico d'Ottavia. Un vivace mercato che, in occasione della seconda edizione di "Pesce in Piazza", che approda a Piazza San Cosimato, a Trastevere, dal 15 al 17 dicembre, facendo rivivere grida e contrattazioni fino alle prepazioni espresse del Cottìo. In un appuntamento popolare e divulgativo, con tanto di performance di recitazione a tema, che offre la possibilità di conoscere due maestri della cucina di Pesce, Massimo Riccioli e Anna Maria Palma, che illustreranno ricette tradizionali della cucina marinara con assaggi per i presenti.

Un progetto di Un/Lab, sotto la direzione artistica di Francesca Rocchi, patrocinato e promosso dal ministero dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste in collaborazione con Arsial- Agenzia regionale per lo sviluppo e l'Innovazione del Lazio, e col Centro Agroalimentare di Roma che ospita, tra i tanti padiglioni, il più grande mercato ittico d'Italia con 49 box dove operano 37 grandi aziende. Diversamente da altre piattaforme distributive "nel nostro Mercato ittico - ha sottolineato il direttore generale del Car Fabio Massimo Pallottini - si trova molto pescato locale, nonché ampia scelta di pescato nelle coste italiane, e una volta a settimana apre i battenti al pubblico non professionale consentendo alle famiglie una spesa di qualità e risparmio. Ma in questa manifestazione culturale e divulgativa - che punta sia a valorizzare il pesce della biodiversità dei nostri mari promuovendone il consumo consapevole, sia a porre l'attenzione sul mare e sulle nuove forme di acquacoltura - , vogliamo far riavvicinare le persone in una festa pop e conviviale, alla cucina e alla cultura di mare, ai pescator e al consumo consapevole". La presenza per il secondo anno del Masaf a Pesce in Piazza è un'ccasione di incontro attorno al cibo nostrano e di qualità, come evidenziato da Riccardo Rigillo, direttore generale Dipartimento Pesca del ministero, per portare tra la gente i tempi del consumo, della filiera, della rintracciabilità dei prodotti nonché della sostenibilità che rafforza il rispetto delle regole e dell'ecosistema". Dai laboratori di gusto e show cooking tante ricette e riflessioni a tema blue economy. Ad esempio, perché la zuppa di pesce è sparita dai menu dei ristoranti? chiede lo chef Riccioli, proponendo una disfida a tema zuppe che veda scendere in campo i cuochi e le marinerie sia del Tirreno che dell'Adriatico. 

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