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Insonnia e pandemia, problema per 18 milioni di italiani

 La pandemia ha aumentato i casi di insonnia: +22% gli italiani che lamentano un sonno del tutto insufficiente, +128% quelli con un sonno di qualità insoddisfacente pari a 18 milioni di persone , secondo i dati del progetto "Lost in Italy" (LOckdown and lifeSTyles in Italy). Anche l'alimentazione influisce sulla qualità del sonno: ad esempio prediligere il latte di sera può essere una buona scelta. Questo alimento, secondo quanto spiega la dottoressa Michela Barichella, presidente di Brain and Malnutrition in Chronic Diseases Association, contiene infatti "alti livelli di triptofano, l'amminoacido essenziale in grado di alzare i livelli di serotonina e melatonina, uno pseudo-ormone che modula il ritmo sonno-veglia, un vero e proprio sedativo naturale". Eppure tra le cattive abitudini degli italiani emerge proprio, oltre a quella di svolger epoca attività fisica, anche consumare poco latte: il 77% non lo consuma.

Emerge da uno studio dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano, che ha valutato le abitudini di 7.000 italiani per verificare la composizione del pasto serale, l'assunzioni di alimenti e bevande eccitanti e tutte le abitudini che possono compromettere la qualità del sonno. Lo studio evidenzia ad esempio che il 47% dei 7mila intervistati impiega meno di 20 minuti per consumare la cena e il 26% mangia oltre la sazietà, riferendo pesantezza dopo il pasto.

L'utilizzo di bevande eccitanti risulta elevato: l'89% degli intervistati beve caffè e il 62% di questi ne beve due o tre tazzine al giorno; il tè è consumato dal 61% e il 34% dei consumatori ne utilizza più di una tazza al giorno.Dall'Osservatorio arrivano alcuni consigli per favorire un sonno ristoratore: niente fritti a cena, ma un pasto ricco di proteine e povero di grassi e zuccheri semplici, il cui apporto calorico di circa il 25-30% dell'energia totale della giornata.

Bere una tisana o del latte caldo almeno 30 minuti prima di coricarsi, non più di 125 ml, fare un bagno caldo. Infine, non coricarsi prima di tre ore (minimo due) dalla fine della cena per dare modo all'organismo di digerire il pasto e fare attività fisica mezz'ora al giorno, preferibilmente il pomeriggio.

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