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Giappone: refuso su lattine di birra, ed è subito successo

TOKYO - Quello che all'apparenza poteva sembrare un errore commerciale di proporzioni macroscopiche potrebbe rivelarsi invece una azzeccata campagna di marketing in Giappone, con l'aiuto dei social media, sempre più determinanti ad orientare il consenso del pubblico. A pochi giorni dal lancio di una nuova birra, l'azienda produttrice Sapporo Breweries si era accorta della presenza di un errore di ortografia nella traduzione del sostantivo inglese che sta a significare birra, in 'lagar' anziché 'lager' sulle lattine pronte a essere immesse sul mercato. Dopo il fantomatico annuncio online dello stop alla produzione per correggere lo svarione, l'azienda si è trovata sommersa dai messaggi dei consumatori, e da numerosi commenti sulle principali piattaforme social, che invitavano la società a ripensarci prima di eliminare i quantitativi già prodotti, o addirittura di rendere disponibile una versione a 'edizione limitata' per pochi eletti, perché in fondo "quello che contava era il contenuto". Il nuovo prodotto, infatti, userà gli stessi metodi di preparazione della più antica distilleria in Giappone, Kaitakushi Brewery, fondata nel 1876. Rinfrancata dal sostegno della comunità di intenditori, Sapporo ha dunque cambiato idea e - sebbene riconosca la svista - assicura che il refuso "non influisce minimamente sulla qualità della bevanda". Le lattine di birra già prodotte in confezioni da 350 e 500 millilitri verranno introdotte sul mercato a partire dal 2 febbraio, in quantità ridotta prima dell'avvicendamento, in collaborazione con la catena di mini-market FamilyMart, dove - a giudicare dalla massiccia partecipazione online e la copertura mediatica della vicenda - si prevede già il tutto esaurito.

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