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Dazi: Uiv, export vino italiano stabile in Usa, Francia-25%

ROMA - Export stabile per i vini italiani negli Usa che nel primo semestre, rispetto allo stesso periodo del 2019, totalizza un valore di quasi 1 miliardo di dollari (+1,8%) e un lieve aumento anche per i volumi (+2,9%). L'Italia si mantiene, quindi, primo fornitore negli Stati Uniti e allunga il passo sui competitor, con la Francia che, a causa dei dazi aggiuntivi, perde il 25,3% a valore (fermo a 791 milioni) e la Spagna il 12,3% (159 milioni). Sono gli ultimi dati elaborati dall'Osservatorio del vino Uiv, Unione italiana vini che, alla luce di questa situazione, sta facendo un pressing senza precedenti con il governo e l'Ambasciata italiana a Washington contro eventuali regimi tariffari. Sono stati, infatti, oltre 27 mila i commenti di sostegno alla revisione dei dazi aggiuntivi predisposti dall'amministrazione Trump sui prodotti europei negli Stati Uniti, superiori a quelli riscontrati nella prima public consultation dello scorso gennaio.

"Consideriamo positivo il segnale dato dalla filiera del vino e dal suo indotto statunitense e dalle diplomazie interessate", dichiara il presidente di Uiv, Ernesto Abbona, nel precisare come l'Ambasciata italiana abbia operato a stretto contatto con l'associazione, "allo stesso modo abbiamo apprezzato l'intensa azione di governo per scongiurare il carosello dei dazi sul vino italiano. È stato fatto tutto quanto nelle nostre possibilità e in ragione di ciò, pur nell'incertezza di scenari, è doveroso confidare in una soluzione positiva delle trattative e attendere la decisione prevista per il 12 agosto". Nella nota recentemente inviata al governo, Uiv evidenziava come "la chiusura del mercato americano rischierebbe di compromettere ulteriormente l'attività delle nostre imprese e nessuna misura di sostegno al settore potrebbe mai compensare le gravissime perdite potenziali in caso di dazi aggiuntivi". 

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