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Agroalimentare: 40mila controlli antifrode in semestre pandemia

ROMA - La pandemia non ha fermato le produzioni agroalimentari di qualità né aumentato le frodi nel settore. Sono in linea con gli indici registrati prima dello stato emergenziale i tassi d'irregolarità riscontrati nei ben 40.795 controlli antifrode sulla filiera agroalimentare svolti in questi primi sei mesi di emergenza dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (ICQRF), di cui 6.408 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione.

Ne da notizia il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L'Abbate, precisando che, "oltre un terzo dei controlli si è svolto nelle regioni del Nord, il 17% in Lombardia e Veneto a garanzia del mantenimento degli standard delle due maggiori indicazioni geografiche al mondo in termini quantitativi: il Grana Padano (5,2 milioni di forme) e il Sistema Prosecco con oltre 600 milioni di bottiglie nel 2019.

I 6 laboratori dell'ICQRF - prosegue L'Abbate - hanno esaminato 5.204 campioni per 135.445 determinazioni analitiche." "Il fondamentale e lodevole lavoro svolto dall'ICQRF - ha sottolineato L'Abbate - ha permesso, nonostante la drammatica crisi epidemica, di certificare senza battute d'arresto il consueto paniere di prodotti agroalimentari italiani di qualità". I controlli, precisa il Mipaaf in una nota, sono stati svolti dai 29 uffici dell'ICQRF a tutela sia dei consumatori italiani, sia degli imprenditori onesti. 

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