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Fase 2: Pecorino toscano Dop, pronti a ripartire e promozione

(ANSA) - GROSSETO - "Siamo pronti a ripartire e a ripensare il nostro modo di promuoverci sul mercato nazionale e internazionale". Così il direttore del consorzio tutela Pecorino Toscano Dop Andrea Righini in merito allo stato di salute della filiera a seguito dell'emergenza Coronavirus. "Il mese di marzo ha segnato una brusca frenata alla crescita - spiega Righini in una nota -, mentre aprile ha registrato un drastico calo dei consumi, dovuto alla chiusura del canale Horeca, importante in Italia, ma fondamentale all'estero. Il calo delle vendite è variato da caseificio a caseificio, in funzione della vocazione commerciale, tra un -20% e un -50%. La distribuzione organizzata nelle vendite non è andata male, anche se non è stata ai livelli dello scorso anno e non ha potuto sostituire nei consumi l'assenza totale del settore ristorativo".

Righini ricorda che "il Pecorino Toscano è la seconda Dop del settore ovino a livello nazionale, dopo il Pecorino Romano, e lavoreremo affinché negli anni il valore medio annuo al consumo torni a superare i 50 milioni di euro. Per farlo, dobbiamo fidelizzare il mercato tradizionale e allargarlo a una platea di consumatori consapevoli e attenti. In questo senso, stiamo diversificando gli investimenti puntando di più sull'immagine e sulla cultura del prodotto certificato".

L'impatto del lockdown sulla filiera, aggiunge, "è stato molto duro in termini di maggiori costi e minori consumi. I nostri caseifici non si sono mai fermati, ma, anzi, hanno completamente riorganizzato i modelli di lavoro per garantire la produzione e la sicurezza delle maestranze. Fermare o ridurre la produzione avrebbe significato non ritirare il latte, mettendo in enorme difficoltà le aziende agricole e questo ovviamente non è avvenuto". (ANSA).

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