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Dal 2020 norme Ue taglia-pesca a strascico da Liguria a Sicilia

ROMA - Nuove regole europee in arrivo dal 1 gennaio per la pesca a strascico nel Mar Mediterraneo occidentale, che impongono una riduzione delle giornate di lavoro in mare. Regole che, come fa sapere l'Alleanza Cooperative italiane, avranno un forte impatto per l'Italia, coinvolgendo il 29% della flotta, il 25% degli occupati e il 26% della produzione. Da inizio anno, infatti i pescatori dalla Liguria alla Sicilia settentrionale, inclusa la Sardegna, dovranno rispettare norme che impongono una riduzione dello sforzo di pesca teso a ridurre le giornate di lavoro in mare.

I nuovi paletti europei, frutto di un piano pluriennale di ricostituzione degli stock ittici demersali, riguardano la pesca di cinque specie: gambero viola, rosa e rosso, oltre a nasello, scampo e triglia di fango. "Sono regole che toccheranno il futuro di 2 mila lavoratori, oltre 700 pescherecci, per una produzione di 120 milioni di euro all'anno - fa sapere l'Alleanza - certo non ci sono grandi margini di manovra, ma vogliamo che quel minimo di discrezionalità che Bruxelles ha lasciato ai singoli stati membri, come ad esempio la chiusura temporale delle aree entro le sei miglia marine dalla costa, porti a scelte condivise".

E proprio per preparare le imprese alle nuove regole europee, l'Alleanza, con il supporto del Flag Lazio Mare Centro, ha organizzato per domani ad Anzio un confronto con ricercatori ed economisti. La partecipazione delle marinerie interessate e delle istituzioni, con il direttore generale della pesca marittima e dell'acquacoltura, Riccardo Rigillo e del sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L'Abbate, consentiranno di mettere a fuoco le nuove modalità imposte da Bruxelles, cercando soluzioni coerenti con il quadro normativo ma soprattutto, economicamente e socialmente sostenibili.

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