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Vino, nasce il Chianti 'Gran Selezione'

ROMA - Nasce il Chianti Gran Selezione, il top della qualità dei vini Chianti. A darne notizia è il Consorzio Chianti che ha approvato la proposta di modifica al disciplinare di produzione. Con il via libera alla revisione inizierà - spiega una nota - l'iter di approvazione da parte della Regione Toscana, del ministero dell'Agricoltura e della Commissione europea in un tempo stimato di circa due anni. Con il nuovo disciplinare nasce anche la menzione geografica aggiuntiva o più comunemente chiamata "sottozona" Chianti Terre di Vinci.

Con le nuove regole si è deciso inoltre di fare salire la gradazione alcolica minima delle uve destinate a produrre vino chianti docg, nonché del prodotto finito, destinato all'immissione al consumo, come vino Chianti docg, innalzata a 12 gradi. Il Chianti sfuso dovrà ottenere la certificazione di idoneità, prima di uscire dalle cantine. Il Chianti Gran Selezione avrà una gradazione alcolica minima più elevata (13 gradi) e un invecchiamento di almeno 30 mesi.

E' vietato l'utilizzo del fiasco. Con il prodotto si guarda al mercato cinese e americano. Il vino potrà essere prodotto in tutto il territorio di produzione della Denominazione vino Chianti Docg. "L'iter di approvazione del nuovo disciplinare durerà circa due anni - spiega il direttore del Consorzio Marco Alessandro Bani - ma si chiederà che il provvedimento abbia efficacia retroattiva, per questo motivo, chi vorrà potrà iniziare già adesso a produrre Chianti con i criteri dettati per la Gran Selezione e immettere le prime bottiglie sul mercato nell'arco di tre anni".

La novità però scontenta i vicini del Gallo Nero: ''Siamo profondamente rammaricati
che le scelte proposte del Consorzio Chianti siano tutte rivolte
soltanto a riproporre strategie di valorizzazione già messe in
campo dal vino Chianti Classico: la Gran Selezione, peraltro con
caratteristiche identiche a quelle della Gran Selezione Chianti
Classico, come il grado alcolico, i tempi di invecchiamento e il
divieto di uso del fiasco, e la certificazione obbligatoria per
le transazioni di sfuso". Così in una nota il Consorzio Chianti
classico il cui presidente Giovanni Manetti annuncia: "Faremo
netta opposizione alla proposta di Chianti Gran Selezione in
tutte le sedi istituzionali".

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