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Centinaio, subito il tavolo interministeriale sulla cimice asiatica

ROMA - "Convocherò al più presto il tavolo interministeriale di crisi con le associazioni di categoria e le Regioni per affrontare definitivamente la questione della cimice asiatica". Lo annuncia in una nota il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio.
"Intendiamo contrastare immediatamente - spiega - la proliferazione di questo insetto che sta mettendo in ginocchio l'agricoltura e danneggiando i nostri frutteti e predisporre stanziamenti specifici per venire incontro alle aziende agricole in crisi. Non lasceremo soli gli agricoltori e faremo il possibile per aiutare le centinaia di aziende agroalimentari danneggiate da questo flagello".
Centinaio ricorda che "in questi mesi al ministero abbiamo portato avanti un attento lavoro di monitoraggio per analizzare la diffusione della cimice, il Crea ha avviato sperimentazioni con prove in campo e in laboratorio per poter introdurre gli antagonisti naturali che possano debellare l'insetto. Ora è arrivato il momento di metterci intorno a un tavolo e ascoltare le richieste che ci arrivano dal mondo agricolo. Il nostro impegno è massimo". 

Confagricoltura, una task force per combattere la cimice asiatica
"Il ministro Centinaio ha accolto la nostra richiesta di intervenire con una strategia di sistema ad una gravissima emergenza". Cosi' il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che accoglie con favore le dichiarazioni odierne del ministro per le Politiche agricole che ha annunciato la convocazione del tavolo interministeriale di crisi sul problema della cimice asiatica ed ha assicurato il massimo impegno, anche del Crea, per la sperimentazione che è fondamentale. "Ad avviso di Confagricoltura va autorizzato immediatamente l'inserimento nelle aree contagiate dell'unico antagonista naturale che si rivela efficace, ovvero la vespa samurai (Trissolcus japonicus, originaria dell'Asia orientale) che depone le uova direttamente in quelle della cimice." "Vanno previsti - ha sottolineato ancora - adeguati interventi finanziari di ristoro diretti ed indiretti (sospensione dei mutui, sgravi contributivi e prestiti di conduzione) per le aziende frutticole che sono al collasso per quella che è una vera e propria calamità naturale". "Confagricoltura ha evidenziato come la prima rilevazione in Italia della cimice risalga al 2012 e come la sua diffusione sia aumentata a livello vertiginoso, dal momento che una femmina depone dalle 300 alle 400 uova, due volte all'anno".

Coldiretti, bene tavolo anti cimice asiatica
E' positivo l'avvio del tavolo interministeriale di crisi per affrontare definitivamente la questione della cimice asiatica che si sta moltiplicando nelle campagne ed in città, causando danni stimati per ora in circa 250 milioni di euro alle produzioni di mele, pere, kiwi, ma anche pesche, ciliegie, albicocche e piante da vivai. Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell'esprimere soddisfazione per l'annuncio del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio della convocazione del tavolo per combattere quella che è una vera e propria emergenza nazionale. "Non possiamo avere tempi ordinari rispetto a emergenze come l'arrivo di specie aliene, ad esempio la cimice asiatica, che invece richiedono provvedimenti rapidi del ministero dell'Ambiente e controlli sulle merci importate nel nostro Paese" ha aggiunto Prandini nel sottolineare l'esigenza di dare veloce attuazione al nuovo regolamento per l'immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiani. Si tratta in particolare, spiega la Coldiretti, della possibilità di diffusione nelle campagne della vespa samurai, nemica naturale della cimice asiatica. Una possibilità che deve essere garantita già durante la campagna agricola in corso. La "cimice marmorata asiatica" arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa, sottolinea ancora Coldiretti, per l'agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all'anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto.

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