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Viticoltura, la strategia del Crea per il contrasto al mal dell'esca

ROMA - Al via la strategia del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) per contrastare il mal dell'esca, una patologia che sta provocando danni qualitativi e quantitativi alla viticoltura e ingenti perdite economiche per i produttori.

Il mal dell'esca della vite - spiega una nota - è dovuto all'azione spesso combinata o consecutiva di vari funghi, che attaccano il legno della pianta, compromettendo il passaggio dell'acqua e dei nutrienti dalle radici alla parte aerea. Il piano messo in campo dal Crea, con il suo centro di Viticoltura e Enologia, è quello di "una banca dati unica nel suo genere, di un controllo biologico e di una bonifica di suoli contaminati".

La banca data - segnala nello specifico il Crea - è considerata prima nel suo genere ed è composta da funghi provenienti da piante sane e da piante malate. La collezione micologica - spiegano i ricercatori - ha permesso di individuare e caratterizzare anche i virus che infettano i funghi. Il risultato è che il fungo, dopo esser stato contagiato dal virus, è meno virulento, e di conseguenza, può, in alcuni casi, essere usato a sua volta come agente di controllo biologico per il mal dell'esca. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Environmental microbiology.

Il Crea sta studiando inoltre la microflora del suolo con l'intento di bonificare i suoli contaminati. Lo studio è pubblicato sulla rivista Soil biology and biochemistryed.

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