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Cade un’altra ipotesi sul mostro di Loch Ness, non è un’anguilla gigante

Cade un’altra ipotesi sul mostro di Loch Ness: non può essere un’anguilla gigante, una teoria molto popolare, dal momento che la probabilità di incontrarne una così grande è praticamente zero. Lo indica lo studio di Floe Foxon, ricercatore dell’Associazione Popolare di Zoologia di Pittsburgh (Stati Uniti), pubblicato sulla rivista JMIRx Bio.

Basandosi su calcoli statistici, Foxon ha utilizzato i dati sulle catture di anguille effettuate sia nel lago scozzese di Loch Ness sia in altri bacini di acqua dolce, in modo da calcolare la probabilità di osservare esemplari abbastanza grandi da avvicinarsi alle stime sulle dimensioni del mostro.

Secondo l’autore dello studio, le possibilità di incontrare anguille lunghe 1 metro sono di circa 1 su 50mila: una probabilità piccola, ma che potrebbe spiegare alcuni avvistamenti di creature sconosciute più piccole. Quella di trovare anguille eccezionalmente grandi, però, è praticamente zero. Quindi, pur riconoscendo la possibile presenza di esemplari di dimensioni importanti nel lago di Loch Ness, i calcoli statistici effettuati non supportano l’ipotesi dell’anguilla gigante.

“Questo studio ha permesso di applicare dati e rigore scientifico ad un argomento davvero scivoloso come un anguilla”, scherza Foxon. “Contrariamente alla concezione popolare, l’analisi scientifica può inserirsi nell’incrocio tra folklore e zoologia – aggiunge il ricercatore – fornendo preziose informazioni su fenomeni di questo tipo”.

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