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Dalla Ue 10 milioni per il restauro degli habitat marini profondi

Sarà un team italiano a coordinare le ricerche europee sul restauro degli ecosistemi marini profondi nell'ambito del progetto Redress (Restoration of Deep-sea habitats to Rebuild European Seas), che conta 27 partner di 15 Paesi ed è finanziato dall’Unione Europa con 10 milioni di euro. Alla guida ci sarà il biologo marino Roberto Danovaro, dell’Università Politecnica delle Marche.

 

Coralli profondi (fonte: Progetto Redress)

 

Il progetto Redress mira a fornire nei prossimi quattro anni un contributo fondamentale per gli impegni dell'Ue per il ripristino degli ecosistemi degradati, in particolare nelle profondità marine. Anche alla luce della recente approvazione della Legge sul ripristino della natura, Redress fornirà soluzioni per identificare le aree prioritarie per le azioni di restauro, svilupperà metodologie innovative e più economiche per il ripristino degli habitat marini profondi e valuterà i risultati in termini di recupero di biodiversità, servizi ecosistemici e ritorno economico degli investimenti effettuati.

 

Giardini di coralli profondi (fonte: Progetto Redress)

 

“Il progetto - spiega Danovaro - si concentrerà sugli habitat che hanno un grande potenziale per contribuire al sequestro del carbonio e alla mitigazione del clima, ma che sono stati degradati dall’uomo e in particolare dalla pesca a strascico. Nello specifico, studieremo gli ecosistemi marini vulnerabili, che sono anche quelli che possono ospitare più specie, tra cui i coralli molli e i coralli di bambù che popolano i fondali strascicati, i giardini di corallo, le scogliere formate dai coralli profondi, i campi di spugne profonde e gli habitat associati alle fuoriuscite di metano che possono essere danneggiati dalle attività di estrazione degli idrocarburi".

 

Coralli bianchi profondi allevati in laboratorio (fonte: Progetto Redress)

 

Il progetto si svilupperà in tutti gli ambienti profondi europei, dal Mediterraneo (canyon sottomarino Dohrn nel Golfo di Napoli, scarpata Catalana e Francese) ai fondali profondi ricchi di idrocarburi tra Cipro, Israele ed Egitto. Altri siti di lavoro saranno in Islanda per il recupero dei coralli profondi, il Golfo di Biscaglia, la scarpata scozzese e le montagne sottomarine delle Azzorre, per citarne alcuni.

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