La navetta Starliner della Boeing si prepara a lasciare la Stazione Spaziale Internazionale (Iss), dopo averla raggiunta sabato 21 maggio nel suo volo di test senza equipaggio: il distacco è stato fissato per il 25 maggio, alle 20,36 ora italiana, con atterraggio allo spazioporto di White Sands Space Harbor, nel deserto del New Mexico, previsto alle ore 00,49 italiane del 26 maggio. Starliner, infatti, è la prima navetta spaziale di classe orbitale progettata per atterrare sulla terraferma invece che nell'oceano.
Questa missione test (OFT-2) è l'ultimo grande ostacolo che Starliner deve superare prima che gli astronauti possano salire a bordo. Il viaggio di andata ha registrato qualche piccolo malfunzionamento, che però non ha pregiudicato lattracco alla Iss: se il ritorno a Terra andrà come previsto e i controlli post-volo non riveleranno problemi, i funzionari di Boeing e Nasa hanno affermato che la capsula potrebbe ottenere presto lautorizzazione a trasportare equipaggi, forse anche prima della fine dellanno. In questo modo, Starliner si affiancherà alla navetta Dragon della SpaceX nel garantire l'avvicendamento degli astronauti sulla Stazione Spaziale.
Nel caso la partenza dalla Iss dovesse essere rimandata, a causa di condizioni meteorologiche avverse o altri fattori, è già stata individuata unaltra opportunità di rientro nella giornata di venerdì 27 maggio. Per gli stessi motivi sono stati identificati siti di atterraggio alternativi: due di questi si trovano in New Mexico allinterno del White Sands Missile Range, un'area di test militare gestita dall'esercito degli Stati Uniti, mentre gli altri sono localizzati nel Willcox Playa (un grande lago ormai secco nel deserto dellArizona), nella struttura dellesercito americano in Utah chiamata Dugway Proving Ground e nella Base Aerea Edwards in California.
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