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Rinviato per maltempo il lancio del nuovo satellite Cosmo SkyMed

E' stato rinviato per maltempo il lancio del satellite italiano Cosmo SkyMed, il secondo della nuova generazione, promossa dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa con il contributo del Ministero dell'Università e della Ricerca. Lo rendono noto l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e la SpaceX. Il lancio, con un razzo Falcon 9 dell'azienda privata americana, è stato rinviato di 24 ore e si ritenterà quindi alle 00,11 del 29 gennaio.

"Con il nuovo lancio, di fatto arriveremo al sesto satellite operativo in orbita", ha detto all'ANSA il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. "Tutti e quattro i satelliti della prima generazione lanciati finora sono infatti ancora operativi e sono andati oltre la loro vita operativa nominale, ma è fondamentale lanciare in tempi rapidi i nuovi satelliti, in vista di una naturale transizione".

Le attese sono molte e importanti, ha aggiunto Saccoccia, considerando che "la nuova generazione, più avanzata in termini di performance e con una maggiore risoluzione, segna un'evoluzione tecnologica". I satelliti della nuova generazione hanno infatti sensori che permettono di osservare uno stesso obiettivo con polarizzazioni diverse durante lo stesso passaggio: "grazie a queste caratteristiche - ha osservato - riescono a fornire molti dati in più per area osservata rispetto a quelli che si ottenevano con la prima generazione". Si aprono così "nuove prospettive a livello internazionale: Cosmo SkyMed rientra infatti in una visione internazionale relativa all'uso dei dati, all'insegna della collaborazione", ha detto ancora il presidente dell'Asi.

"I dati - ha aggiunto - sono oggetto di scambio e collaborazioni con vari partner internazionali, in linea con accordi siglati fra agenzie o fra governi". I dati dell'Osservazione della Terra, ha detto ancora Saccoccia, "sono unostrumento che può essere utilizzato, sia per scopi istituzionali sia per scopi commerciali" e che apre "una filiera di sviluppi e servizi".

La seconda generazione di Cosmo SkyMed conferma così che la costellazione è "unamacchina molto sofisticata", in linea con il fatto che "l'Osservazione della Terra sta evolvendo verso sistemi complessi e un bacino di utenze sempre più ampio". Quanto alla nuova costellazione per l'Osservazione della Terra messa in cantiere grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e che dovrebbe essere operativa nel 2026, Saccoccia ha detto che le sue costellazioni "saranno complementari" e che nel frattempo si continuerà a guardare al futuro: "penseremo anche alla terza generazione di Cosmo SkyMed".

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