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Lanciato Landsat 9, nuovo occhio sulla salute del pianeta

Lanciato dalla base di Vandenberg in California Landsat 9, l'ultimo satellite per l'osservazione della Terra della serie di missioni della Nasa che ha lo stesso nome e che si prepara a festeggiare 50 anni. Landsat 9 realizzerà immagini nelle bande del visibile e del vicino infrarosso, coprendo l'intero pianeta ogni 16 giorni e fornendo dati in particolare sullo stato della vegetazione.

Il lancio è avvenuto con un razzo Atlas 5 della United Launch Alliance e in poco meno di due ore ha rilasciato il Landsat e altri 4 piccoli cubesat; è stato anche il 2.000esimo lancio eseguto dallo spazioporto californiano, operativo dal 1958.

Landsat 9 è il nono di una lunga 'dinastia' di satelliti realizzati dalla Nasa per monitorare lo stato di salute del pianeta e che nei 49 anni del programma ha permesso di costruire un preziosissimo archivio per analizzare le trasformazioni avvenute nel tempo.

Si prevedere che il Landsat 9 lavorerà per almeno 5 anni in orbita polare a 705 chilometri di altezza sorvegliando l'intero pianeta ogni 16 giorni attraverso lunghe 'strisce' fotografiche larghe 185 chilometri su 11 differenti frequenze. Il satellite lavorerà in coppia con il gemello Landsat 8 e di concerto con altri satelliti per l'osservazione della Terra, come i Sentinel del programma Copernicus gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea.

Pochi minuti dopo la messa in orbita di Landsat 9 il razzo ha modificato la sua traiettoria e rilasciato qualche chilometro più in basso quattro minisatelliti cubesat: due dell'unità Innovation della Difeaa degli Stati Uniti per lo sviluppo di tecnologie di comunicazione, e due civili. Il primo CuPID per lo studio dell'interazione dell'attività solare con il campo magnetico terrestre, il secondo CUTE che ha a bordo un piccolo telescopio per lo studio dei pianeti esterni al Sistema solare.

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