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Covid, la risposta delle Regioni alla pandemia

Il buon lavoro svolto dal Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) nella gestione della pandemia viene, nel complesso, riconosciuto dai cittadini. Solo il 23% della popolazione infatti si dichiara non soddisfatto dell'assistenza ricevuta, con significative differenze riscontrate tra le Regioni, oscillando dal 37% della Basilicata al 12,6% del Veneto, fino ad arrivare al 9,7% della Provincia autonoma di Trento. E' questo uno dei dati emersi dai risultati della performance 2020 del 'Network delle Regioni', presentati al seminario online organizzato dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Il Network ha indagato il gradimento dei servizi sanitari durante la pandemia da Covid-19 da parte della popolazione italiana, attraverso un'indagine che coinvolto più di 12mila intervistati. Nel complesso, più di 70 nuovi indicatori hanno affiancato i 350 (per un totale di 420) che, finora, componevano il sistema di valutazione dell'erogazione delle prestazioni. Chi ha partecipato al questionario e ha avuto un contatto con il Covid-19 risulta, in media, più soddisfatto dell'assistenza sanitaria ricevuta rispetto a chi non hanno avuto un contatto con il virus. Un dato che dimostra", si legge, "come chi è stato preso in carico dal sistema sanitario tende a riconoscere e a valutarne l'operato in modo più positivo".

"Le Regioni che aderiscono al Network - commenta Sabina Nuti - hanno dimostrato una grande maturità politica nella loro scelta di non saltare l'appuntamento della valutazione, attente ai problemi emersi nel 2020 ma anche consapevoli che il sistema sanitario italiano, nei mesi caldi della pandemia, ha dato il massimo. I numeri sono alla base di un sano processo di confronto, di apprendimento e di miglioramento, mai esaustivi ma certamente capaci di segnalare come orientare l'azione

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