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Coronavirus, dalla sonda Bepi Colombo la foto di un pianeta unito

Sono il simbolo di un pianeta unito in un momento difficile a causa della pandemia di Covid-19, le foto della Terra scattate dalla sonda Bepi Colombo nel sorvolo delle 6,25 del 10 aprile. Lo ha detto il direttore della ricerca scientifica dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Günther Hasinger, che ha seguito la manovra dalla sua casa in Spagna. Hanno fatto lo stesso molti ricercatori dei 16 gruppi coinvolti nella missione, organizzata dall'Esa l'agenzia spaziale giapponese Jaxa.

"Questi selfie dallo spazio ci rendono umili, mostrando il nostro pianeta, la casa comune che condividiamo, in uno dei periodi più problematici e incerti che molti di noi hanno affrontato", ha detto Hasinger. "Siamo scienziati che fanno volare veicoli spaziali per esplorare il Sistema solare e osservare l'universo in cerca delle nostre origini cosmiche, ma prima di ciò siamo umani, ci preoccupiamo l'uno dell'altro e siamo insieme alle prese con un'emergenza planetaria", ha osservato ancora il responsabile della scienza dell'Esa. "Quando guardo queste immagini - ha aggiunto - mi ricordo della forza e della resilienza dell'uomo, delle difficoltà che possiamo superare quando ci uniamo, e mi auguro che esse portino a voi lo stesso senso di speranza per il nostro futuro".


La Terra vista dalla sonda Bepi Colombo durante il sorvolo del 10 aprile 2020 (fonte: ESA/BepiColombo/MTM, CC BY-SA 3.0 IGO)

L'ultimo saluto alla Terra dalla sonda diretta a Mercurio
Un ultimo saluto alla Terra, con foto ricordo, per prendere la spinta che la spingerà fino a Mercurio: la sonda Bepi Colomboha sorvolato il nostro pianeta avvicinandosi a meno di 12.700 chilometri. E' stata una tappa importante nel lungo viaggio della sonda, lanciata nel 2018 per raggiungere nel dicembre 2025 il pianeta più vicino al Sole e fare osservazioni che potranno aiutare a ricostruire le origini del nostro sistema planetario.

Dopo la spinta ricevuta dalla Terra, Bepi Colombo sfrutterà per due volte quella di Venere e altre sei volte la spinta dello stesso Mercurio. Come un effetto simile a quello di una fionda, gli incontri ravvicinati ai pianeti danno al veicolo spaziale la spinta sufficiente per affrontare la sua missione, insieme al sistema di propulsione solare di bordo. Subito dopo essersi avvicinato alla Terra Bepi Colombo ha affrontato 34 minuti critici quando ha attraversato l'ombra del pianeta: una manovra prevista, ma che ha comunque tenuto col fiato sospeso il centro di controllo della missione in Germania, a Darmstadt, dove il personale è limitato e deve rispettare le norme di distanza sociale a causa dall'epidemia del nuovo coronavirus.

Questa eclissi programmata "è stata la parte più delicata del sorvolo, con il passaggio della sonda attraverso l'ombra del nostro pianeta e non ricevendo luce solare diretta per la prima volta dal momento del lancio", ha detto Elsa Montagnon, responsabile delle operazioni di BepiColombo per l'Esa.

Durante il sorvolo Bepi Colombo ha catturato anche immagini della Luna e misurato il campo magnetico della Terra. Nella missione, guidata a livello industriale dalla Airbus Defence & Space, l'Italia partecipa conil gruppo Leonardo, che ha contribuito con il sensore d'assetto AA-Str che permette alla sonda di orientarsi nella navigazione e lo strumento Simbio-Sys (Spectrometers and Imagers for MPO BepiColombo Integrated Observatory System). Inoltre la Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) coordina un gruppo di 35 aziende ed è responsabile dei sistemi di telecomunicazione, controllo termico, distribuzione potenza elettrica; Telespazio (Leonardo-Thales), con la controllata Telespazio Vega Deutschland, ha sviluppato i sistemi per il segmento di Terra.

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