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Il lampo radio veloce più vicino

E' partito da galassia distante circa mezzo miliardo di anni luce dalla Terra, il più vicino segnale prodotto da un lampo radio veloce, uno dei fenomeni cosmici più enigmatici. È il quinto segnale del genere la cui origine viene individuata esattamente, su centinaia finora osservati. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature dal gruppo dell’Istituto olandese Jive (Joint Institute for Vlbi Eric) coordinato da Benito Marcote.

Lo studio del segnale, indicato con la sigla FRB 180916, si basa sui dati di diversi osservatori, tra cui gli otto radiotelescopi della rete europea Evn (European Vlbi Network), di cui fa parte l’antenna parabolica italiana da 32 metri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) a Medicina (Bologna).


L'antenna del radiotelescopio italiano che ha contribuito a scoprire l’origine del lampo radio veloce (fonte: Inaf/Renato Cerisola)

 

L’origine del lampo radio è stata localizzata in una regione di cielo che si estende per sette anni luce: “è come se da Terra si riuscisse a distinguere una persona sulla Luna”, rilevano i ricercatori.

 “Il segnale è stato individuato nel braccio di una galassia a spirale simile alla Via Lattea”, ha spiegato Sarah Burke-Spolaor, tra le autrici della ricerca. “Identificare la galassia di origine del segnale è molto importante - ha aggiunto - perché può aiutarci a capire l’ambiente in un cui questi segnali sono generati”.


Nel cerchio verde il braccio della galassia a spirale da cui proviene il lampo radio veloce (fonte: NSF’s Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory/Gemini Observatory/AURA)

I lampi radio veloci (Fast radio burst, Frb) sono intensi impulsi radio brevissimi. Durano pochi millesimi di secondo e provengono da galassie distanti miliardi di anni luce. Gli astrofisici ritengono che nell’universo siano emessi in media 5.000 lampi radio veloci al giorno.
La loro origine è, però, ancora avvolta nel mistero. Per spiegarne l’emissione, in passato sono state persino chiamate in causa civiltà aliene. Esistono decine di modelli teorici che ne descrivono la formazione e tutti fanno riferimento a contesti astrofisici estremi e sorgenti ad alta energia. Tra i principali indiziati ci sono le stelle di neutroni, ciò che resta di stelle esplose, oggetti cosmici così densi che un cucchiaino della loro materia sulla Terra peserebbe un miliardo di tonnellate, quasi quanto 170 milioni di elefanti.

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