Il Sole continua a 'scalpitare' e il 10 settebre è avvenuta la seconda eruzione solare (o brillamento) più forte degli ultimi 11 anni. Come quella del 6 settembre 2017, la nuova eruzione rientra nella categoria X, la più alta delle cinque (A, B, C, M e X) nelle quali vengono classificati questi fenomeni. Lo ha reso noto Mauro Messerotti, dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e consigliere per il meteo spaziale della direzione scientifica dell'Inaf e dell'università di Trieste.
"Questo nuovo brillamento - ha detto Messerotti - è cominciato alle 17,32, ha raggiungo il picco alle 18,06 ed è ancora in corso. Al momento ha provocato blackout radio di moderata intensità nelle regioni polari". In corrispondenza dell'eruzione il Sole si sta comportando come un acceleratore di protoni, ma è ancora presto per dire se i protoni scagliati contro la Terra potranno provocate tempeste magnetiche di entità moderata. Quello che è certo è che si tratta di un'eruzione intensa e classificata come X 8,2, di poco inferiore a quella del 6 settembre (X 9,3).
Fenomeni come questi sono considerati "fisiologici" dagli esperti nella fase in cui il Sole si trova vicino alla conclusione del suo ciclo di 11 anni.