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Il trapano italiano per Marte

E' italiano il trapano italiano progettato per perforare il suolo di Marte fino alla profondità record di due metri alla ricerca di tracce di vita. Questo gioiello tecnologico nasce nello stabilimento di Nerviano di Leonardo in vista della seconda fase della missione Exomars, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) in collaborazione con la sua omologa russa Roscosmos.

Il trapano è progettato con una struttura modulare e leggera, dal peso di 25 chilogrammi, in modo da poter essere 'impacchettato' in una custodia lunga 80 centimetri e trasportato agilmente dal rover, destinato a lavorare per 200 giorni sul suolo marziano. Lo strumento è formato da una punta lunga mezzo metro alla quale vengono aggiunte in maniera automatizzata tre aste di estensione, fino a una lunghezza complessiva di due metri. Per cercare tracce di vita presente e passata sul ianeta rosso è infatti necessario scendere così in profondità in quanto le radiazioni cosmiche potrebbero aver cancellato ogni traccia organica dalla superficie.

Il trapano ha una potenza di 80 watt, un quinto rispetto a quella dei trapani che usiamo a casa, ed è pronto a lavorare in condizioni estreme, con una temperatura di 80 gradi sotto zero e una pressione di 5-10 millibar: facendo 80 giri al minuto con una spinta costante pari a 40-50 chili, è in grado di perforare il suolo con una punta in diamante policristallino che genera un foro dal diametro di 25 millimetri.

Il trapano è in grado di lavorare di giorno, quando la luce del Sole alimenta i quattro pannelli solari 'a petalo' del rover, e durante l'intera missione ha il compito di raccogliere 16 campioni a diverse profondità. Una volta raccolti, i campioni vengono sottoposti ad analisi chimico-fisiche nel mini-laboratorio di bordo. Vicino alla punta della trivella è poi presente la finestra ottica dello spettrometro Ma_Miss, che permette di fotografare il contesto dal quale vengono prelevati i campioni.

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