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Long Covid, per gli ex malati gravi i sintomi possono essere ancora presenti dopo 2 anni

Sintomi e rischi del 'Long Covid' - quella costellazione di disturbi che dura ben oltre la fase acuta della malattia e può portare anche a nuovi ricoveri - permangono per molti degli ex malati gravi sino a due anni dal contagio. Lo afferma il più vasto e lungo studio in materia condotto al Dipartimento dei Veterans Affairs e alla università di Washington sui dati relativi a quasi 140.000 individui che erano stati colpiti dal Covid nei primi due anni della pandemia ed erano stati ospedalizzati. I loro dati sono stati confrontati con quelli di altri 6 milioni di coetanei e con lo stesso stato di salute pre-covid, che non erano stati infettati dal Sars-Cov2. I ricercatori hanno analizzato la presenza o meno di una ottantina di sintomi e disturbi negli individui analizzati.

Almeno due terzi dei disturbi considerati erano presenti due anni dopo il contagio, in modo "significativamente più alto" della media nei sopravvissuti a forme di Covid grave. Costoro - si legge nel rapporto pubblicato su 'Nature Medicine' - appaiono essere piu' vulnerabili a possibili morti anticipate, a necessita' di ricoveri e malattie che vanno da quelle cardiovascolari e gastrointestinali, a disturbi di coagulazione, ai reni , al diabete. Secondo alcuni osservatori, lo studio, pur essendo ben delineato, andrebbe aggiornato prendendo in considerazione la presenza di Long Covid anche su malati infettati durante le ondate successive della pandemia, ossia quando erano già stati introdotti i vaccini ed il medicinale plaxovid.

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