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Piattaforma nazionale targhe 'Cude', adesione solo da 26 Comuni

PERUGIA - Sono solo 26 i comuni italiani che anno aderito, finora, alla piattaforma unica nazionale delle targhe associate al Cude, il Contrassegno unico disabili europeo che consente al titolare del contrassegno rilasciato dal comune aderente di spostarsi con l'auto in tutto il territorio nazionale e nell'Ue senza dover richiedere autorizzazioni per l'ingresso in aree a traffico limitato o parcheggi riservati. Lo hanno sottolineato i consiglieri regionali dell'Umbria, Marco Castellari, Manuela Puletti e Valerio Mancini (Lega), che hanno annunciato la presentazione di una mozione per sollecitare l'adesione  dei comuni della regione al sistema, attivo in via sperimentale da metà 2022.

   "E' necessaria - precisano Castellari, Puletti e Mancini in una nota di Palazzo Cesaroni - la registrazione di tutti i comuni perché il servizio funzioni: solo così, infatti, le persone disabili potranno presentare agli uffici comunali richiesta di adesione al sistema, compilando un modulo e indicando una targa 'attiva' e un'altra facoltativa. Il comune rilascerà poi al titolare del contrassegno un codice univoco per entrare nella piattaforma e gestire le targhe.

   A incentivare l'utilizzo del 'Cude' era stato anche il vicepresidente del consiglio Matteo Salvini, insieme al ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, inviando una lettera al presidente 'Anci' Antonio Decaro affinché l'associazione si facesse promotrice dell'adesione alla piattaforma informatica. A seguito del sollecito Decaro aveva poi scritto a tutti i sindaci d'Italia per invitarli a partecipare. "Non si può attendere oltre, - concludono Castellari, Puletti e Mancini - si tratta di garantire il diritto dei più fragili a poter guidare liberamente e in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale e oltre".

 

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