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Ogni anno in Italia 400 morti per annegamento

 Ogni anno in Italia circa 400 persone muoiono annegate e 800 vengono ricoverate come conseguenza dell'annegamento. A questi numeri si affiancano circa 60 mila salvataggi sulle spiagge e più di 600 mila interventi di prevenzione da parte dei bagnini. Sono alcuni dei dati contenuti nel primo rapporto dell'Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, diffusi dall'Iss in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione dell'annegamento .
    Il rapporto si riferisce in particolare agli annegamenti lungo i litorali marittimi, anche se riporta anche una prima analisi di questi incidenti nelle acque interne: fiumi, laghi, torrenti, canali, bacini artificiali. Fra il 2016 e il 2021, in questi luoghi si sono registrati in media 78 decessi all'anno, un numero particolarmente alto, se si considera che vengono frequentati da un numero limitato di persone.
    Nel periodo considerato dal rapporto (2016 - 2021), ogni anno si sono registrati in media 26 annegamenti di persone che non sanno nuotare, con il 62% dei casi che ha interessato immigrati, e altrettanti per le correnti di ritorno; gli annegamenti improvvisi, cioè a causa di un malore, sono in media 58 per stagione balneare, circa 5 per attività sportive e poco meno per cadute in acqua.
    "I dati disponibili sugli annegamenti indicano la necessità di predisporre un Piano Nazionale per la Sicurezza delle Spiagge come d'altra parte raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità", spiegano gli autori del rapporto. 
   

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