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Irccs S.Orsola tra i primi 4 centri di chirurgia robotica

(ANSA) - BOLOGNA, 31 MAR - Con un investimento di oltre quattro milioni di euro, l'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna amplia la sua dotazione robotica e s'impone come uno dei quattro centri in Italia per le attività di ulteriore sviluppo di questa tecnologia. E' arrivato al Policlinico il nuovissimo robot "Hugo", sviluppato da Medtronic, partner in questo progetto. A coordinare la piattaforma delle tecniche chirurgiche e interventistiche innovative, tra le quali appunto quella robotica, dopo un'esperienza quasi ventennale negli Stati Uniti, è stato chiamato al Sant'Orsola il professore dell'Alma Mater Antonio Gangemi.
    Sono già 13 gli interventi effettuati con Hugo, ottimi i risultati: operazioni per il cancro allo stomaco, colecisti, patologia del colon e anche per il trattamento del Morbo di Crohn. Ma gli ambiti di utilizzo sono moltissimi: chirurgia cardiaca, ginecologica, oftalmologia, ortopedica, pediatrica, testa-collo, toracica e urologica. Il nuovo sistema Hugo, rispetto agli altri sistemi robotici, si distingue per avere una consolle aperta, che migliora la comunicazione tra il chirurgo e il personale di sala; le braccia inoltre sono attaccate a carrelli individuali che possono essere portati al tavolo operatorio separatamente. Tanti i benefici della chirurgia robotica: visione tridimensionale sul monitor del campo operatorio, accuratezza dei movimenti del chirurgo, possibilità di eseguire interventi complessi anche su strutture anatomiche molto piccole. L'obiettivo è anche quello di creare un centro di innovazione e training in chirurgia robotica dove formare i futuri chirurghi del Sant'Orsola e anche altri specialisti italiani e internazionali. Hugo si aggiunge al robot chirurgico Da Vinci già in dotazione da tempo, tanto che all'Irccs sono stati effettuati dal 2015 ad oggi oltre 6.400 interventi per un totale di 20 milioni di investimento. "Portare innovazione in sanità costa - sottolinea la direttrice generale del Sant'Orsola Chiara Gibertoni - però senza innovazione non si fa sanità di qualità, è un elemento imprescindibile. Se si vuole un sistema di qualità si deve fare ricerca, avere il coraggio di far investire sul pubblico in termini di ricerca". (ANSA).
   

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