Sabato, 03 Giugno 2023
stampa
Dimensione testo

Salute e Benessere

Home Salute e Benessere In 40mila con sindrome Down, passi avanti contro forma grave

In 40mila con sindrome Down, passi avanti contro forma grave

Salute e Benessere
Merendine non causano obesita'
© ANSA

La sindrome di Down (o Trisomia 21) interessa circa 40.000 persone solo in Italia, 1 bambino ogni 1.200 nati. In occasione della Giornata Mondiale del 21 marzo, l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù - che segue oltre 800 bambini e ragazzi con la sindrome di Down - rilancia l'importanza di un approccio multidisciplinare e di appositi percorsi clinici di transizione dall'età pediatrica a quella adulta, sottolineando anche le nuove prospettive di cura per i casi più complessi di regressione, una manifestazione della Trisomia 21 che comporta la perdita rapida e anomala delle abilità di pensiero, di socializzazione e delle abilità necessarie per condurre le attività quotidiane.

Ad oggi, i progressi della medicina e una presa in carico precoce possono garantire a queste persone, affermano gli specialisti, delle prospettive e una qualità della vita inimmaginabili fine a poco tempo fa. In particolare, dal 2017 un gruppo internazionale di clinici ha creato un database contenente dati sui sintomi, sulle indagini mediche e sulla gestione clinica di pazienti con regressione ed Il Bambino Gesù ha partecipato a uno studio in collaborazione con altri centri americani che ha coinvolto 51 pazienti con regressione. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of medical genetics.

Lo studio ha dimostrato come le caratteristiche diagnostiche differivano nettamente tra i casi di regressione e il gruppo di controllo. Rispetto al gruppo di controllo, i pazienti con regressione avevano un numero di disturbi psichici quattro volte superiore, un numero di fattori di stress sei volte superiore e un numero di sintomi depressivi sette volte superiore. Per quanto riguarda la gestione clinica, sono stati confrontati i tassi di miglioramento con la terapia elettroconvulsiva, con la somministrazione di Immunoglobuline endovena (IVIG) e altre terapie. Il trattamento con IVIG è stato significativamente associato ad un più alto tasso di miglioramento clinico. I dati "dimostrano che la regressione è trattabile con diverse forme di gestione clinica e ha un decorso variabile - spiega Diletta Valentini, responsabile del Centro sindrome di Down del Bambino Gesù -. Il nostro studio pone le basi per ricerche future, come lo sviluppo di misure dei risultati oggettive e standardizzate, e la creazione di una linea guida per la gestione clinica della regressione".
   

© Riproduzione riservata

* Campi obbligatori

Immagine non superiore a 5Mb (Formati permessi: JPG, JPEG, PNG)
Video non superiore a 10Mb (Formati permessi: MP4, MOV, M4V)

X
ACCEDI

Accedi con il tuo account Facebook

Login con

Login con Facebook
  • Seguici su
X