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Anaao, Ssn si regge per due terzi su donne ma non ascoltate

(ANSA) - ROMA, 03 MAG - Un Servizio sanitario nazionale che "si regge per due terzi sul lavoro delle donne ha nei suoi obiettivi ben più che una possibile miglior conciliazione, fatta di asili nido e altri strumenti su cui peraltro tutte le donne dovrebbero poter contare". Così le donne del maggiore sindacato della dirigenza medica, l'Anaao-Assomed, si rivolgono in una lettera aperta al ministro della Salute Roberto Speranza, in occasione della IV Conferenza nazionale Anaao donne intitolata 'Soffrire sul lavoro non è un destino', che si apre oggi a Roma.
    La richiesta a politica e media è proprio quella di ascoltare "con attenzione" le professioniste del settore.
    "Anche se i vertici raffigurano una Sanità tutta maschile, le professioniste che assicurano il funzionamento del nostro sistema di cure - scrivono le donne Anaao - ne hanno già ereditato nei numeri la gestione per il futuro. Nelle corsie e nei reparti sono donne sempre più giovani che garantiscono, tutte le notti e tutti i giorni dell'anno, le migliori cure possibili. Ma a fronte di ottimi esiti, frutto di elevate competenze professionali, trovano ostacolo in una organizzazione lontana dalle proprie necessità e nelle pessime condizioni imposte al proprio lavoro". In tale contesto, "stupisce - affermano - che si continui a parlare di leadership femminile in sanità, e ci si chiede a quale sanità si pensi apparecchiando tavoli allo scopo di favorire le carriere femminili in aziende sempre più simili ad altrettanti Titanic". Ed ancora: "Con questa Conferenza sosteniamo fortemente che la Sanità deve essere al centro della politica, perché un paese che non gode di buona salute non può crescere.
    Per questo c'è bisogno di una politica alta, capace di guardare con attenzione alle proposte delle donne che, tradizionalmente lontane dal 'potere', hanno uno sguardo più lucido, meno compromesso riguardo a ciò che non funziona nella sua organizzazione, i cui esiti dovrebbero essere peraltro valutati". Prima che "la disperazione abbia la meglio - concludono le donne Anaao - è ora che il mondo politico sindacale, le associazioni, i media, inizino ad ascoltare con attenzione le donne. Non solo in omaggio ai numeri, non per far tornare i conti, ma per ritrovare la salute, i suoi tempi, i suoi luoghi, e una visione per cui soffrire e morire per curare non sia più un destino". (ANSA).
   

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