Dispositivi medici, in Italia 4.546 industrie, 70% Pmi

Sono 4.546, in Italia, le imprese che producono e distribuiscono dispositivi medici, ovvero un insieme molto variegato di circa un milione e mezzo di device sanitari diversi, dagli aghi ai mammografi, che tutti i giorni aiutano le persone a vivere, a fare diagnosi, prevenzione e cura. Questo comparto industriale, costituito per circa il 70% di piccole e medie imprese, ha un mercato che vale oltre 16,5 miliardi di euro. A fare il punto è stato Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi Medici durante lo speciale ANSA incontra.
Quella dei dispositivi medici è, inoltre, un'industria di alta precisione 4.0 che spazia dalla robotica alla meccanica, dall'informatica alla biologia e la chimica. "E' un settore - spiega - che recepisce fortemente l'innovazione tecnologica, come la stampa in 3D, l'intelligenza artificiale, i nuovi materiali. In Ricerca e Sviluppo investiamo ogni anno quasi un miliardo e questo rappresenta quasi il 6% del fatturato, uno dei tassi più alti a livello industriale".
Questo comparto "in forte crescita e tra i più regolamentati" conta anche su un'occupazione molto qualificata, "con elevato livello di scolarizzazione e di presenza di quote rosa". Dà lavoro a 112.500 persone e nel nostro Paese può contare su alcuni distretti di eccellenza come quello di Mirandola, famoso per la dialisi, quello di Milano, noto per la forte concentrazione di imprese, quello di Siena specializzato nei vaccini, Budrio, noto al mondo per la realizzazione di protesi di avanguardia.
Di qui l'importanza di rimetterlo al centro di un piano strategico. Il problema, prosegue Boggetti, "è che fino ad oggi ha avuto pochissima attenzione da parte dei governi. L'Italia negli ultimi anni ha disinvestito sul servizio sanitario nazionale. Nella scelta degli acquisti ha scelto, in un'ottica di tagli, di puntare sui prezzi più bassi possibili, a discapito della qualità".