(ANSA) - PERUGIA, 22 DIC - L'epidemia di Covid in Umbria è "nella fase esponenziale di formazione di un nuovo picco cui seguiranno il raggiungimento del punto di flesso, il massimo e poi la decrescita". Un processo che "richiederà un periodo di tempo purtroppo ampio, coinvolgendo quasi sicuramente i prossimi tre mesi" secondo l'elaborazione del professor Luca Gammaitoni, fisico sperimentale dell'Università degli Studi di Perugia che attraverso i modelli matematici sta seguendo l'evoluzione del quadro epidemiologico. "In estrema sintesi contagi in crescita rapida ma numero ricoveri e terapie intensive ancora modesto" aggiunge parlando con l'ANSA.
"Come avevamo ipotizzato - ha spiegato il professor Gammaitoni -, si assiste all'estendersi progressivo del fenomeno di crescita rapida dei contagi, inizialmente tipico solo di alcuni comuni (come Foligno e Spoleto), a tutta la regione. Il fenomeno della crescita rapida dei contagi interessa prevalentemente (ma non esclusivamente) i non vaccinati, con particolare ruolo svolto dai giovanissimi".
Per il fisico "ci sono però tre buone notizie". "L'impatto di questa rapida crescita dei contagi sulle ospedalizzazioni e sulle terapie intensive è finora modesto - ha rilevato -, segno che per ragioni anagrafiche e di salute o di copertura vaccinale la maggior parte dei contagiati ha sintomi lievi. La copertura vaccinale, soprattutto se estesa alla terza dose, funziona nel proteggere dal contagio e dal limitare le conseguenze in caso di sviluppo della malattia. L'Umbria si trova in condizioni migliori rispetto alla media dell'Italia la quale si trova a sua volta meglio della media dei paesi Europei. Quindi venire e stare in Umbria in questo periodo è una cosa desiderabile rispetto ad altre destinazioni".
"In conclusione: prudenza sì, panico no" ha affermato il professor Gammaitoni. "Siamo in condizioni migliori di un anno fa - ha aggiunto - e ci muoviamo verso la fine dell'epidemia anche se ci vorranno ancora diversi mesi. E' essenziale vaccinarsi con tutte le dosi necessarie e proteggere i più giovani facendoli accedere al vaccino". (ANSA).
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