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Boldrini, intergruppo cronicità osservatorio su Regioni

È stato inaugurato “qualche mese fa un Intergruppo parlamentare della cronicità. È uno strumento importante perché seppur sia stato adottato già nel 2016 da parecchie Regioni il Piano nazionale della cronicità ancora non ha prodotto gli effetti che volevamo. Un Piano pensato in ogni sua parte ma che deve serre messo in pratica dalle Regioni: ed è qui nascono i primi problemi. Questo strumento, l’intergruppo, che serve per attenzionare, può diventare anche una sorta di osservatorio per verificare nelle Regioni cosa si sta facendo”. Lo ha detto la senatrice Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità’ del Senato, al convegno “La persona con diabete e la sfida della gestione della cronicità: dalla medicina territoriale alla sanità digitale“.

“Stiamo facendo audizioni con le associazioni dei pazienti, con referenti territoriali -aggiunge - questo Intergruppo e l’attenzione al paziente diabetico hanno poi la funzione di facilitare un aggiornamento del Piano nazionale della cronicità. Per andare nella direzione di una maggiore snellezza nella pratica burocratica anche per i pazienti diabetici , un lavoro di governance per i Pdta, Piano diagnostici terapeutici assistenziali, per tutto ciò che attraversa la loro vita ogni giorno, insieme a una collaborazione indiscussa con il medico di medicina generale”.

“Il Covid -ha aggiunto la senatrice Maria Rizzotti, componente della Commissione Sanità- ha evidenziato un distacco tra la medicina territorio sempre più ridotta negli anni anche a causa dei tagli importanti alla sanità e il livello centrale : una mancanza di coordinazione tra ospedale e medicina del territorio, il prezzo lo stiamo ancora pagando. Ciò che ha aggravato tutto è stata la mancata assistenza a pazienti cronici come diabetici, cardiopatici”. “Il Piano nazionale diabete del 2013 -ha concluso - ha reso l’Italia un esempio di organizzazione di rete con il paziente al centro. Ma con una sanità a macchia di leopardo non tutte le Regioni ne hanno recepito le linee guida, ora con i fondi a disposizione mi auguro che chi deve decidere non siano gli stessi che hanno deciso fino adesso. L’Ssn è da da riorganizzare e modernizzare: 40 anni fa era una grandissima novità la medicina gratuita e universalistica, ora deve essere riorganizzato. Ci vuole una visione e una programmazione che è mancata negli anni scorsi: nell’assistenza al paziente diabetico un impulso può arrivare dalla sanità digitale anche per l’aderenza terapeutica. Di sanità digitale si parla da almeno 5 anni, da quando fu presentato il fascicolo elettronico ma solo 7-8 le Regioni è a regime”.

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