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Salute:farmacisti ospdealieri,accelerare su Terapie Digitali

(ANSA) - ROMA, 18 OTT - Le Terapie digitali, ovvero tecnologie che offrono interventi terapeutici guidati da programmi software di alta qualità e prescrivibili dal medico, sono già disponibili nella pratica clinica negli Usa, in Francia e Germania. Rappresentano un'opportunità per l'Italia, ma richiedono "un nuovo percorso normativo". Un invito ad accelerare per far arrivare ai pazienti questa innovazione su cui si sta investendo molto in altri paesi, arriva dal 42/mo Congresso della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo), che ha visto la partecipazione di oltre 2.500 persone.
    Da non confondere con le applicazioni digitali a disposizione dei cittadini, una terapia digitale è un software solo su prescrizione che fornisce interventi terapeutici basati sull'evidenza per prevenire, gestire o curare un disturbo o una malattia, come dipendenza da sostanze, obesità, disturbo da deficit di attenzione e spettro autistico, Bpco, asma, diabete.
    Queste Digital Therapeutics sono soggette alle disposizioni del Regolamento Ue sui dispositivi medici, "tuttavia, tale Regolamento non contiene disposizioni specifiche - spiega Barbara Meini, coordinatrice Editoria scientifica Sifo e dirigente farmacista presso l'USL nord-ovest Toscana -. E' quindi evidente l'esigenza di indicazioni ad hoc", in considerazione della loro "tecnologia in rapida evoluzione e le potenziali vulnerabilità in termini di protezione dei dati".
    Inoltre è necessaria una nuova metodologia di valutazione di costo beneficio "che tenga conto di un più alto turnover e rapidità di obsolescenza", e "devono essere sottoposte a sperimentazione per dimostrare sicurezza ed efficacia". Serve, poi un nuovo paradigma per il rimborso da parte del servizio sanitario: "l'unico esempio in Europa è la legge tedesca sulla Sanità Digitale che ne prevede il rimborso da gennaio 2020".
    Infine, è "importante prevedere un adeguato sistema di sorveglianza post-marketing" che consenta una rivalutazione nel mondo reale del rischio-beneficio. Sifo, conclude Meini, "vuole impegnarsi nella sperimentazione clinica sistematica, nella definizione dei criteri di valutazione multidisciplinare e degli aspetti regolatori". (ANSA).
   

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