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Scompenso,futuro punta su prevenzione e teleassistenza

Nei mesi in cui la pandemia imperversava duramente in Italia riduzione di oltre il 40% degli accessi ambulatoriali per lo scompenso cardiaco, patologia che colpisce circa un milione di persone in Italia ed è la prima causa di ricovero negli over 65. Si tratta di un problema che solo parzialmente si sta cercando di recuperare in questo periodo ed è essenziale in ogni caso tener presente che una delle armi a disposizione è la prevenzione, fatta anche grazie alle classi di farmaci disponibili, oltre alla possibilità di tenere sotto controllo la patologia cogliendo l’opportunità offerta dalla teleassistenza. A fare il punto in un digital talk in diretta streaming su Ansa è il presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia, Pasquale Perrone Filardi. “Le ultime linee guida - osserva- puntano molto sulla prevenzione per l'opportunità che ci viene offerta dalle classi di farmaci che possono essere utilizzati a tal fine, mentre quando lo scompenso cardiaco già si manifesta clinicamente deve essere una condizione attentamente seguita. Sempre le nuove linee guida puntano su un rafforzamento del follow up. Tutto questo non è sostenibile dal sistema in termini tradizionali con il paziente che si reca a visita. Abbiamo bisogno di implementare dei sistemi di teleassistenza. Qualcosa di diverso dalla televisita: lo scompenso cardiaco è una patologia che ha bisogno del contatto diretto tra il paziente e il medico”.
“Questo-prosegue Perrone Filardi - è anche decisamente l'intento del capitolo dedicato alla sanità del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Pnrr, che alloca risorse non trascurabili sul potenziamento della telemedicina e prevede sul territorio delle strutture intermedie di salute per i cittadini che sono le case di comunità e gli ospedali di prossimità che facciano da filtro. Tutto questo speriamo si possa realizzare, c'è un cronoprogramma che va fino al 2026, penso che questa sia una visione strategica che potrebbe finalmente irrobustire la medicina territoriale e la messa in rete con quella ospedaliera che oggi è un elemento carente nel sistema”. Sul contatto virtuale fra medico e paziente ha puntato anche l’ Associazione Italiana Scompensati Cardiaci che con Maria Rosaria Di Somma, evidenzia :”Tutti abbiamo lo sguardo attento sulle riforme strutturali che porterà il Pnrr e ne siamo contenti, però nel frattempo occorre fare qualcosa. Occorre parlare delle malattie, investire sulla prevenzione, e il terzo settore vuole collaborare attivamente”.

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