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Ics Maugeri, pandemia ha rafforzato nostra vocazione sociale

La pandemia ha generato una congiuntura economica di grande incertezza per chi opera all'interno del sistema salute. Ma per gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri non ha cambiato la rotta né ha modificato la missione che si è data. Ha, anzi, "rafforzato la vocazione di società di benefit scelta nel 2016". A spiegarlo è Chiara Maugeri, a capo della direzione impatto sociale, qualità e accreditamento, in occasione della pubblicazione del quarto Bilancio di Impatto sociale, realizzato col supporto tecnico di Altis-Università Cattolica Milano. Cura del paziente, ricerca scientifica, capitale umano e legame con il territorio: sono le 4 leve strategiche che animano il bilancio di impatto dagli Istituti Clinici Maugeri e tutte nel 2020 hanno subito, nel bene e nel male l'impatto del Covid. "La pandemia Covid-19 ha stravolto tutto, imponendo una rapida ed efficace riorganizzazione per curare oltre 5mila pazienti colpiti da Coronavirus nel solo 2020 negli Istituti Maugeri di Lombardia e Piemonte e poi, gradualmente, in quelli del Sud. Per far fronte all'emergenza - spiega Chiara Maugeri - abbiamo creato apposite aree Covid, convertito oltre 600 posti letto sui 2.500 accreditati per curare pazienti spesso appena usciti dalle rianimazioni. Abbiamo risposto a una domanda di salute che il territorio ci ha richiesto. Un fatto che in quel momento era intanto etico". Questo è dovuto andare di pari passo a una maggior tutela dei propri dipendenti, che in base all'assetto della società di benefit, rappresentano "uno dei portatori di interesse". "I nostri dipendenti e collaboratori - spiega - sono 3.600 e risiedono in sette regioni italiane. Per tutelarli, nel 2020 abbiamo adottato protocolli di sicurezza sempre più rigorosi di quelli stabilite dall'autorità. In dispositivi di protezione individuale abbiamo speso nel solo 2020, oltre 3 milioni di euro (ora già arrivati a oltre 5), un investimento dovuto per mettere in sicurezza gli operatori con protocolli stringenti. Così come necessario è stato creare lo sportello di ascolto che il nostro Servizio psicologico ha organizzato per offrire al personale, provato dai mesi di pandemia, un luogo che accogliesse le proprie quotidiane fatiche".

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