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Covid: Agenas,in nessuna regione terapie intensive oltre 30%

(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Sotto la spinta dell'effetto vaccino sui pazienti più anziani e fragili, continuano a calare le terapie intensive occupate da pazienti Covid, attestandosi al 20% a livello nazionale e con nessuna regione che supera la soglia del 30%, oltre la quale diventa difficile la presa in carico di malati non Covid. Lo mostrano i dati dell'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), relativi alla giornata del 16 maggio.
    Cala ancora, attestandosi al 20%, anche la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid-19 nei reparti ospedalieri ordinari, restando quindi ben al di sotto della soglia di allerta del 40% individuata dal Ministero della Salute e, anche in questo caso, con nessuna regione che la supera.
    Per capire l'entità della discesa, basti pensare che il 27 aprile le terapie intensive Covid erano al 30% a livello nazionale e 7 le regioni oltre questo valore. Mentre i posti Covid nei reparti di medicina interna, pneumologia e malattie infettive erano pari al 32% del totale.
    Questo, nel dettaglio, è ora il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari nelle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (12% intensive, 15% reparti ordinari); Basilicata (10%, 24%); Calabria (13%, 37%); Campania (16%, 27%); Emilia Romagna (21%, 16%); Friuli Venezia Giulia (10%, 8%); Lazio (25%, 24%); Liguria (23%, 15%); Lombardia (27%, 22%); Marche (22%, 21%); Molise (10%, 8%); PA di Bolzano (6%, 5%); PA di Trento (19%, 9%); Piemonte (22%, 21%); Puglia (22%, 30%); Sardegna (18%, 13%); Sicilia (14%, 21%); Toscana (30%, 17%); Umbria (14%, 19%); Valle d'Aosta (13%, 10%); Veneto (10%, 10%). (ANSA).
   

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