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Covid: Ecdc, ancora carenze reagenti per laboratori europei

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - Negli ultimi 11 mesi i laboratori clinici dei vari paesi europei hanno aumentato enormemente la loro capacità di lavoro e ritengono di poter fare test in modo sufficiente per i prossimi mesi. Molti paesi stanno aggiungendo anche i test rapidi antigenici oltre ai tamponi per rilevare il virus SarsCov2, per ridurre il carico di lavoro e la pressione sui laboratori. Tuttavia alcune delle principali difficoltà emerse all'inizio della pandemia, quali la carenza di reagenti e risorse umane, continuano ad esserci. E' quanto emerge dalla mappatura dei laboratori condotta dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc).
    Si tratta della quarta rilevazione sui laboratori europei dall'inizio della pandemia. Per farla un questionario è stato inviato lo scorso 25 novembre a 29 stati membri e al Regno Unito. Al 7 dicembre sono arrivate le risposte di 19 laboratori, anche di riferimento nazionale, di 16 stati. E' così emerso che la maggior parte dei laboratori (75-100%) riesce a dare i risultati dei tamponi nel giro di 24 ore. Sei paesi hanno aggiornato la loro definizione di casi, includendo anche i risultati ottenuti con i test rapidi antigenici. Quanto ai problemi affrontati, a marzo 2020 molti laboratori segnalavano la carenza di materiali, risorse umane e una limitata capacità di poter conservare i campioni per analisi successive. Problemi che continuano ad esserci. La mancanza di personale formato è un problema costante, visto che molto del lavoro di laboratorio va fatto manualmente. La formazione delle nuove risorse va fatta dallo staff esistente e ciò quindi rallenta la risposta. Per far fronte alla carenza di reagenti e test è stato attivato l'acquisto congiunto per gli stati membri. (ANSA).
   

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